Furono gli Arabi, dominatori della Sicilia a cavallo tra il IX° e l’XI° secolo, già esperti gastronomi, ad iniziare a macinare i semi dei ceci per ricavarne una farina che, mescolata all’acqua e cotta sul fuoco, dava una sorta di impasto crudo e dal sapore non particolarmente gradevole, ma molto nutriente.
La panella infatti, nasce come cibo povero e semplice per sfamare la povera gente; ma è lì, nella grande Palermo, che questa questa frittella di ceci nei secoli si è fatta strada diventando la regina del cibo da strada, sfamando ed appassionato tutti, anche clienti illustri come Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Giovanni Guttuso.

Davanti un panino caldo pieno di panelle si diventa tutti uguali e non c’è né stagione né orario per mangiarlo: perfetto per pranzo e cena, c’è chi non vi rinuncia neanche a colazione o magari a tarda notte dopo una serata di stravizi.