Grinta, entusiasmo e voglia di riscatto. Dal ritiro di Châtillon, Matteo Brunori si presenta in conferenza stampa con idee chiare, uno sguardo al passato recente e la determinazione di chi vuole cambiare rotta. Sullo sfondo, la figura di Pippo Inzaghi, catalizzatore di energie, motivatore naturale e, per Brunori, persino un idolo d’infanzia.

“Era da anni che non mi sentivo così – ammette il capitano rosanero- Il mister ci ha trasmesso subito la sua grinta. È arrivato con le idee chiare, con l’entusiasmo giusto e con una determinazione che si percepisce in ogni parola. Ci ha detto cose vere, sincere, che ci spingono a dare tutto. Questo è lo spirito per affrontare un campionato importante”.

Dopo una stagione deludente, chiusa tra rimpianti e un progetto tecnico naufragato troppo presto, Brunori non cerca alibi, ma indica una direzione.
“La squadra è forte, ma dobbiamo tenerci strette le lezioni della scorsa annata per non ripetere gli stessi errori. Nei momenti difficili siamo rimasti uniti. Siamo tutte persone mature, e lì dentro siamo tutti capitani: dobbiamo trascinarci a vicenda, senza aspettare che sia sempre uno solo a parlare o a caricarsi il peso dello spogliatoio”.

Nel gruppo, il clima è cambiato. Si respira voglia di fare, fame di rivalsa. E lo stesso Brunori, rimasto a Palermo durante l’estate per motivi personali, dice di aver avvertito un’aria nuova.
Il tifoso rosanero è esigente, ma ha sempre dimostrato calore. Tocca a noi riportare entusiasmo. Stare a Palermo mi ha fatto sentire quanto la gente voglia rinascere con noi. La mia famiglia si trova bene qui, mia figlia è nata qui: questa città la sento casa”.

Dal punto di vista tecnico, Brunori si dice a proprio agio nel nuovo sistema impostato da Inzaghi, in cui si alterna tra punta centrale e trequartista, accanto a due nuovi compagni d’attacco come Pohjanpalo e Le Douaron.
“Con loro c’è già un bel dialogo in campo. Mi sento bene in ogni posizione offensiva e sono felice di potermi adattare. Con Inzaghi parliamo la stessa lingua: per chi è cresciuto da attaccante, avere un mister come lui è uno stimolo enorme. Lo guardavo al Milan da ragazzino, era un idolo”.

Non manca una domanda sul possibile sorpasso al record di gol di Fabrizio Miccoli.
“È ovvio che fare parte della storia di questo club mi rende orgoglioso, ma il mio obiettivo non è personale. Come ha detto il mister, contano gli obiettivi di squadra. L’ego può aspettare, ora servono unione e lavoro”.

Brunori ha anche toccato il tema più delicato, ovvero le scelte societarie con l’esclusione di alcuni compagni dal progetto tecnico.
“È una decisione che ha dentro un messaggio chiaro, non c’è più tempo da perdere. La società è presente, ha preso delle decisioni forti e questo ci responsabilizza. Ai ragazzi rimasti fuori va il mio in bocca al lupo. Abbiamo vissuto insieme momenti belli e difficili, e meritano rispetto”.

Tra i nuovi, spicca già un nome, Tommaso Augello, che secondo Brunori si è integrato benissimo fin da subito e ha già dato segnali incoraggianti.

Poi senza giri di parole Brunori avverte:
“Bisogna essere più cazzuti dello scorso anno. Non serve elencare parole, serve dimostrarlo. Inzaghi ci ha già dato la scossa, ora tocca a noi seguirlo”.

Di seguito l’intervista completa: