Il 9 maggio 2025, a 47 anni dal brutale assassinio di Peppino Impastato, vittima della violenza mafiosa, un lungo e toccante corteo ha attraversato la strada che da Terrasini conduce a Cinisi, trasformandosi in un inno alla memoria, alla resistenza civile e alla cultura della legalità. Tra le autorità presenti anche due rappresentanti delle Madonie: il sindaco di Blufi, Lillo Puleo, e l’assessore di Polizzi Generosa, Gaetano Bellavia. Una presenza simbolica e concreta, che sottolinea come il messaggio di Peppino attraversi oggi tutta la Sicilia, dalle coste ai monti.
In migliaia hanno preso parte alla marcia, scandendo slogan, portando striscioni, camminando in silenzio o raccontando ai più giovani chi fosse davvero Peppino, quel ragazzo coraggioso che sfidò a viso aperto i boss del suo paese, pagando con la vita il suo impegno contro la mafia e la mentalità mafiosa.
“Non potevamo mancare a questo appuntamento – ha dichiarato il sindaco di Blufi Puleo – Voglio ringraziare sentitamente l’assessore Bellavia per avermi stimolato a partecipare. Per me è stata la prima volta: non avevo mai avuto l’occasione di esserci. Oggi sento il bisogno di dire semplicemente ‘grazie’ a Peppino, per aver svegliato, con il sacrificio della sua vita, le coscienze di tante generazioni.”
Il corteo, secondo Puleo, è il segno tangibile che la lotta alla mafia non è solo una questione di giustizia, ma anche e soprattutto di cultura:
“Mi permetto di dire – ha aggiunto Puleo – che il vero nemico da combattere è anche la mentalità mafiosa, che purtroppo ancora serpeggia. Le istituzioni hanno il dovere di educare e sensibilizzare, perché la Sicilia è una terra meravigliosa che va difesa dal malaffare. Dobbiamo trasmettere ai giovani il valore del rispetto e della gentilezza. E soprattutto, dobbiamo rispondere all’illegalità con azioni concrete di legalità, ogni giorno.”
In un passaggio toccante del suo intervento, Puleo affermato l’importanza del linguaggio nella narrazione mediatica:
“Mi sono sentito a disagio – ha affermato – ascoltando in occasione dei funerali di Papa Francesco le agenzie di stampa parlare dei “potenti del mondo”. Siamo tutti impotenti davanti alle leggi di Dio. È tempo che certi concetti scompaiano dal vocabolario pubblico, soprattutto da chi ha responsabilità istituzionali e mediatiche.”
Infine, il Sindaco Puleo ha lanciato un appello che è anche una dichiarazione d’intenti:
“Le idee di Peppino devono vivere attraverso le nostre scelte quotidiane. Solo così potremo mostrare al mondo una Sicilia nuova, terra di concordia e legalità. Una Sicilia degna della memoria di tutte le vittime di mafia.”
Il 9 maggio non è stato dunque un giorno di commemorazione. Come ogni anno si è trattato di una verifica della coscienza collettiva. E finché ci saranno cittadini, amministratori e giovani pronti a camminare sulle orme di Peppino, sarà anche un giorno di speranza.