di Ilaria Solazzo

Ilaria Solazzo giornalista pubblicista, scrittrice e blogger, ha intervistato, oggi, l’artista Gea Stramacci.

Gea Stramacci, figlia del grande coreografo Rai Marcello Stramacci e della ballerina e coreografa Lidia Turchi. Nipote di Enzo Paolo Turchi e Carmen Russo. È una delle migliori Artiste italiane che si sono fatte strada nel mondo.

Ilaria – Provieni da una famiglia di grandi artisti. Quanto ciò ha influito sulla tua crescita?
Gea – Ha influito moltissimo, ma perché la famiglia influisce molto in generale, soprattutto quando è unita come la nostra. Ho avuto la fortuna di avere la stessa loro passione per l’arte, quindi ho avuto modo di crescere con grandi maestri di danza e di vita; mia madre Lydia, mio zio Enzo Paolo, mio padre Marcello. 
È anche molto bello poter condividere la stessa passione perché in casa si parla la stessa lingua, spesso questo ci porta a lavorare insieme, è una bella squadra della quale fare parte.

Ilaria – Sei cresciuta a pane e danza. Fino ad approdare ai musical. Quali i tuoi ricordi adolescenziali?
Gea – Sì, cresciuta a pane e danza… della mia adolescenza ricordo tante cose belle, la sala prove, anche di notte quando si facevano le scenografie del saggio, i miei amici di danza, si faceva tutto insieme e ovunque andassimo ci assicuravamo sempre di essere riconosciuti come “i ballerini”. E poi il telefilm Saranno Famosi, e quel grande sogno di arrivare in America. Di far parte di una scuola come quella.

Ilaria – Come diceva Pirandello, sei una nessuno e centomila. Sei mamma, maestra, coreografa, art directory… E non solo! Come fai a fare tutto?
Gea – Me lo chiedo ogni giorno! Forse quello che mi spinge è l’entusiasmo, la positività, la voglia di fare.

Ilaria – Hai lavorato con tanti nomi prestigiosi del panorama italiano e internazionale, chi ricordi con maggiore attenzione e perché?
Gea – Vorrei escludere la mia famiglia. Loro sono il mio cuore e vincerebbero sempre su tutti. 
Ben Hartley. Newyorkese di origine inglese, ex ballerino e performer, oggi formatore e direttore di programmi di Musical Theatre. Ci siamo conosciuti quasi 10 anni fa ed abbiamo iniziato a collaborare insieme. Io porto i nostri studenti a New York, viene ad insegnare da noi a Roma, quest’anno è stato il nostro docente di Acting online. 
È un grandissimo artista ma soprattutto amico. 
Un uomo che, come me, ancora mette al primo posto lo studente al posto del business. 
Nutro stima e affetto profondi per lui.

Ilaria – Tua madre con te è stata esigente e dolce al tempo stesso. Tu con tua figlia che madre sei?
Gea – Che domanda difficile… genitore: mestiere più difficile del mondo senza libretto delle istruzioni. Il rapporto tra me e mia figlia Mia è sempre stato basato sul dialogo, la comunicazione, la trasparenza, l’onestà e sopratutto l’amore. Siamo molto molto unite, abbiamo da poco superato l’adolescenza mantenendo un ottimo dialogo, lo considero un gran successo! Da madre, non voglio una figlia perfetta, non mi importa che arrivi prima in tutto, non mi è mai interessata la media scolastica alta. Da madre, agisco affinché mia figlia sia un essere umano fiero di sè. Che abbia stima di chi è e cosa fa. Non mi importa cosa farà ma come la farà. Mi interessa che segua i suoi sogni e le sue ambizioni con coraggio, lealtà, passione e fiducia. Poi tanto si sa che la mamma come fa sbaglia! Però ci si prova!

Ilaria – Ti piacerebbe, qualora ti venisse proposto, essere nella giuria di un talent come “Amici”?
Gea – Non mi piacerebbe molto far parte di un meccanismo che, giustamente, ha regole dettate da un sistema. Un sistema televisivo, di business, come è giusto che sia. 
La mia non è assolutamente una critica. Solo un modo diverso di vivere l’arte.

Ilaria – Quale parola senti possa rappresentare al meglio la tua carriera fino ad oggi?
Gea – Successo. Considero la mia carriera un successo personale perché sono riuscita a fare tutto quello che mi ero prefissa. 
Ho studiato in una scuola di Londra, proprio come quella di Saranno Famosi che vedevo in televisione da piccola. Ho lavorato nel West End come performer, era il mio sogno più grande! E poi ho scoperto la mia vera vocazione: l’insegnamento. Grazie alla “azienda” di famiglia ho iniziato a lavorare nella scuola di mia mamma e oggi la dirigiamo insieme.

Ilaria – Se tu potessi fare un regalo all’umanità per cosa opteresti?
Gea – Buon senso. Potrei dilungarmi molto a riguardo ma in realtà, anche se sembra un concetto molto banale, basterebbe applicarlo.

Foto di qualche anno fa

Ilaria – Il genio della lampada ha soddisfatto tutti i tuoi desideri o ce ne ancora qualcuno a cui far prendere forma?
Gea – Ce ne sono miliardi!!!! Per me ogni giorno è una scoperta, una cosa nuova da vivere, una cosa in più alla quale ambire, un nuovo sogno, un nuovo desiderio. Sono innamorata della vita.

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Ilaria – Quali i tuoi progetti futuri?
Gea – Noi crediamo molto nella nostra bella scuola. Questo è il nostro progetto numero uno. Al momento insegno anche a Londra, prossimamente in Svizzera. Ho sempre amato molto viaggiare quindi credo che continuerò a esplorare l’estero ma restando sempre vigile alla nostra scuola di Roma.

Di Roberto Dall’Acqua

Giornalista professionista dal 12 ottobre 1994