In questi giorni di fine di ottobre Palermo cambia passo. Fervono i preparativi per la festa di Halloween, la notte delle streghe, del 31 ottobre, ma parallelamente ci si prepara anche alla Festa dei Morti del 2 novembre, un’ antica tradizione siciliana che risale al X secolo.

Secondo questa tradizione si credeva che i defunti visitassero i vivi portando doni ai bambini. Nei secoli è rimasto un modo del tutto particolare per ricordare i propri cari. In questi giorni le strade e i mercati si animano di colori e di profumi, con le bancarelle piene di frutta secca, fichi, mandorle e caldarroste.

La mattina del 2 novembre, in molte case palermitane, è ancora consuetudine disporre sul tavolo i giocattoli per i bambini insieme ai dolcetti tipici della festa, i crozzi ‘i mottu (ossa di morto), i pupatelli ripieni di mandorle tostate, i taralli glassati, i nucatoli e i tetù, bianchi o marroni, i primi ricoperti di zucchero, i secondi di polvere di cacao. Ma il vero protagonista è “U Cannistru”, un cesto colmo di primizie di stagione, frutta secca e altri dolciumi, tra cui la frutta martorana e i Pupi ri zuccaro, statuette di zucchero dipinte che ritraggono figure tradizionali, come i Paladini.

Negli anni 60′ e 70′, i giochi erano chiaramente divisi tra maschili e femminili. Alle bambine venivano fatte trovare le bambole con il passeggino, le cucine in miniatura e gli utensili da cucina, mentre ai maschietti venivano regalate pistole, biciclette e giochi di costruzione. Ma nonostante questa distinzione, la gioia dei bambini nel trovare quei doni era intensa.

Ma, come accade in tutte le tradizioni palermitane, il cibo ha un ruolo da protagonista indiscussa. Il 2 novembre la regina delle tavole palermitane è la muffoletta, un pane rotondo e morbido che accompagna la celebrazione dei Defunti. Nella versione “schietta” è farcita con sardine salate, olio, pepe e caciocavallo grattugiato, mentre nella versione “maritata” si aggiunge la ricotta di pecora fresca. La muffoletta non è solo cibo, è un legame con il passato, un gesto concreto di affetto e un modo per sentirsi vicini ai propri cari, condividendo la memoria con le nuove generazioni.

In questi giorni, passeggiando per Palermo, soprattutto nei quartieri popolari e nei mercati rionali si respira un’aria che proviene direttamente dal passato, capace di commuovere e di insegnare il valore della memoria.

E così, mentre il giorno del 2 novembre avanza e Palermo si riempie di dolcezza, di affetto silenzioso, è possibile, chiudendo gli occhi di sentire la presenza dei propri cari attraverso i sapori della tradizione, il profumo della cucina e la gioia dei bambini che ricevono dolci e giocattoli. La Festa dei Morti non è solo una celebrazione, è un modo per ricordare chi abbiamo amato, per sentire che, anche se non ci sono più, continuano a vivere nei gesti, nei ricordi e nell’affetto che custodiamo dentro il cuore.

A Palermo, il 2 novembre rappresenta un abbraccio silenzioso, una memoria viva e una dolcezza che scalda il cuore. È il giorno in cui il passato e il presente si rincontrano, e l’amore per chi ci ha lasciato continua a vivere, delicato e concreto, in ogni gesto, in ogni dolce e in ogni ricordo che scegliamo di custodire.