Da diversi anni i Social Network sono entrati prepotentemente nella nostra quotidianità. Da Facebook a Instagram, da TikTok a LinkedIn, le piattaforme digitali hanno rivoluzionato il nostro modo di comunicare, lavorare, informarci e perfino di costruire la nostra identità. Ma a quale prezzo?

Un tempo, che sembra già remoto, ci si scriveva lettere, si parlava dal vivo o, al massimo, per telefono. Oggi basta un clic. Che si tratti di un adolescente che racconta la propria giornata in una storia su Instagram o di un manager che aggiorna il proprio profilo LinkedIn, i social sono diventati un’estensione digitale delle nostre vite. Ma se da un lato ci connettono col mondo, dall’altro rischiano di scollegarci da noi stessi.

Per i ragazzi, i Social sono il principale canale di comunicazione perché offrono la possibilità di esprimere la propria creatività, come TikTok ad esempio, di condividere esperienze come Instagram o Snapchat e di connettersi in tempo reale con i giovani di tutto il mondo. Facebook, lanciato il 4 febbraio 2004 da Mark Zuckerberg, oggi è considerato un social network “da boomer”. 

I pericoli dei social network sono davvero tanti, spesso dietro lo schermo si nasconde un lato oscuro di chi li utilizza. Inoltre, la continua esposizione di modelli di vita filtrati e costruiti può generare nei giovani insicurezze, ansie e frustrazioni. Così come l’ossessione continua di ricevere like e di avere molti follower, rischia di creare un bisogno compulsivo di approvazione.

Per non parlare del cyberbullismo e degli haters, autentica piaga sociale del nuovo millennio. Si tratta di persone, generalmente frustrati, che attraverso i social network, vomitano odio e incitano alla violenza. Questo fenomeno, che è stato definito anche “Discorso d’odio online” (Online hate speech), è caratterizzato da insulti, critiche distruttive e offese, ma anche di foto rubate o modificate. Gli haters sono capaci di scatenare autentiche campagne che causano gravissime conseguenze.

Il fenomeno dei social network riguarda anche gli adulti. Il rischio è di isolarsi dalla realtà per rifugiarsi in rapporti virtuali che, oltre a sottrarre tempo alla famiglia, alle amicizie e alla vita vera, causano solitudine e dipendenza.

Uno dei pericoli più allarmanti è l’aumento della disinformazione e delle Fake news. Diventa sempre più difficile sfuggire alle bufale virali e alle manipolazioni delle notizie che rendono difficile distinguere ciò che è vero da ciò che è costruito ad arte. Anche le truffe online diventano sempre più raffinate, ed è necessario stare molto attenti alla sicurezza dei propri dati. 

Ma demonizzare i social sarebbe un errore perché, se sono usati con equilibrio e intelligenza possono essere strumenti di conoscenza e di crescita personale. Serve però una buona educazione digitale. E qui entrano in gioco i genitori che hanno il compito di educare i figli ad usare in maniera consapevole e responsabile le varie piattaforme. Stabilire regole chiare, con un dialogo continuo e soprattutto monitorando il contenuto dei post che vengono pubblicati.

Gli adulti invece dovrebbero cercare di mantenere un equilibrio tra la vita online e quella reale, importante è proteggere la propria privacy e dare un buon esempio ai figli sull’uso corretto dei social.

Anche le Istituzioni si stanno muovendo per contenere gli abusi e promuovere un uso più sicuro dei Social. A livello europeo, il Digital Services Act (DSA) impone alle grandi aziende del web obblighi precisi per contrastare contenuti illegali, disinformazione e abusi, tutelando i diritti degli utenti. A livello internazionale, si stanno sviluppando normative che puntano a regolamentare l’algoritmica e la raccolta dei dati, con un’attenzione crescente alla protezione dei minori.

Un ruolo fondamentale, però, lo hanno anche le scuole, che dovrebbero affiancare l’educazione digitale a quella civica, per formare cittadini consapevoli, critici e responsabili nel mondo online. Perché la rete può essere un’opportunità straordinaria, ma solo se chi la abita è preparato a viverla.

Se è innegabile che i social hanno cambiato il nostro modo di vivere, dobbiamo ricordaci sempre che non possono e non devono sostituire le relazioni autentiche e le emozioni vissute in prima persona. Oggi la vera sfida è di restare connessi, ma senza perdere contatto con la realtà. Perché, lo sappiamo bene, la vita vera comincia proprio quando spegniamo lo schermo.