Gaja Pizzi, autentico pop

Gaja Pizzi è un’artista eccezionale. Genuina e cristallina, luminosa e solare come le sue canzoni, autentici haiku giapponesi, che ben descrivono la poesia che traspare nelle sue canzoni.

Autentica, pura, cristallina con una voce che ‘spacca’ “quando piovono lacrime dal cielo” ma dopo arriva subito quell’arcobaleno che ti lascia la speranza che il temporale non sia sempre presente nella volta – celeste? – di Milano. Da “Mi hai lasciato da sola” a “Mare di guai” a “Stupido sabato sera” alla delicata “Polvere”, questi due anni sono stati un fuoco sempre fiammante di canzoni. Temi incandescenti – relazioni d’amore, d’amicizia, di vita vissuta – Gaja Pizzi sciorina parole di vita di una 23 enne della generazione Z. Come se dopo di lei ci fosse, però, ancora un futuro anche se “siamo così piccoli di puntini in mezzo al mare”, come descrive in “Polvere”.

Quattro singoli in poco meno di un anno proiettano Gaja Pizzinell’Olimpo della musica del futuro. Perché è grintosa, melodica e sagace. Non canta un genere né segue una moda, canta lei stessa con le sue gioie e i suoi dolori di donna del nostro tempo; una autobiografia ruffiana e pervicace nel distribuire il suono della sua meravigliosa voce. Nel suo prossimo futuro l’aspetta un singolo, che troverete online e su tutte le piattaforme entro il mese di giugno, e qualche tappa dal vivo. Nei suoi concerti, una volta apprezzato il bagaglio artistico, apprezzeremo anche come ha un assoluto dominio del palco perché Gaja, come afferma, – in “Polvere” – sa benissimo che quando esce il sole non ha paura di farselo trovare di fronte.

di Roberto Dall’Acqua

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Di Roberto Dall’Acqua

Giornalista professionista dal 12 ottobre 1994