Fine di un’agonia.
Oggi si è compiuto il risultato di un anno scellerato. E’ la bocciatura di un modo di intendere il calcio secondo il metodo. Un metodo basato su algoritmi, su razionalità che non appartengono al mondo passionale del calcio.
Il brutto anatroccolo , il gigante dai piedi di argilla, va fuori con merito contro una Juve Stabia grintosa e determinata. Una squadra senza gioco, senza personalità, con una dirigenza imbalsamata che ha assistito impotente allo sfascio. Anche oggi, dopo il gol di Adorante, nonostante 22′ più recupero, la squadra si è sciolta come neve al sole.
Un minimo di reazione non è arrivato. Encefalogramma piatto. Neanche un briciolo di cuore e di orgoglio.
L’immobilismo più totale. Poi, ciliegina sulla torta, l’ingresso di Ranocchia al 90′ ed il mancato inserimento di Verre, unico in grado di poter innescare un po’ di fantasia all’abulica manovra rosanero, non l’abbiamo proprio capito. Ma sono tante le cose, pur mettendoci tutta la buona volontà possibile, che quest’anno non abbiamo capito.
E’ la sconfitta di tutti. Società, tecnico, giocatori. La Società non intervenendo a dovere nei vari step del campionato a cominciare dal mercato di luglio e dalla conseguente costruzione di un organico con lacune palesi ed evidenti anche ad un bambino, il tecnico con gestioni tecnico- tattiche alquanto cervellotiche, un parco giocatori totalmente o quasi deprezzato che ha trovato un comodo alibi in tutto quello che abbiamo elencato prima.
No, nonostante qualcuno la pensi diversamente, non c’è nulla, proprio nulla da salvare di questa stagione.
Assistere a partite come quelle di questo campionato non può far altro che portare all’esaurimento nervoso.
E, se non interverranno clamorose novità, se non si farà tesoro degli errori commessi, si rischia il prossimo anno di trovarci come oggi a parlare ancora delle stesse cose e degli stessi fallimenti.
Chiediamo adesso idee chiare, partendo da un assetto dirigenziale presente e vigilante, cercando un tecnico esperto e carismatico e giocatori di carattere, che capiscano l’onore di giocare per una maglia gloriosa come quella rosanero.
Si dovrà ripartire dalle macerie, il bonus è stato giocato tutto in sole tre stagioni.
Il prossimo anno sarà vietato sbagliare.
JUVE STABIA: Thiam 6,5; Ruggero 6 (dal 30′ s.t. Varnier s.v.), Peda 7, Bellich 6,5; Floriani 7 (dal 38′ s.t. Sgarbi s.v.), Pierobon 6,5, Mosti 6,5 (dal 30′ s.t. Meli s.v.), Fortini 5 (dal 28′ p.t. Rocchetti 6); Piscopo 6; Adorante 7,5 (dal 38′ s.t. Andreoni s.v.), Candellone 6.
PALERMO: Audero 6; Diakité 5, Baniya 4, Ceccaroni 5; Pierozzi 5 (dal 45′ s.t. Vasic s.v.), Blin 4 (dal 34′ s.t. Le Douaron s.v.), Gomes 5 (dal 45′ s.t. Ranocchia s.v.), Di Francesco 5 (dal 34′ s.t. Di Mariano s.v.); Segre 4, Brunori 5; Pohjanpalo 4.