Il Palermo apre il suo percorso nei playoff di Serie B affrontando in trasferta la Juve Stabia, in un primo turno a eliminazione diretta che non concede seconde chance. In novanta minuti, più eventuali supplementari, si gioca il destino di un’intera stagione: chi vince prosegue la corsa verso la Serie A, chi perde va a casa.
Ancora Magnani che non recuperato dall’infortunio, Dionisi conferma il modulo 3-4-2-1 con Audero tra i pali, mentre la linea difensiva sarà composta da Diakitè, Baniya e Ceccaroni. In mezzo al campo, Gomes e Segre guideranno la manovra, con Di Francesco sulla corsia sinistra e Pierozzi su quella destra. Segre e Brunori agiranno a supporto di Pohjanpalo.
La Juve Stabia prova a fare la partita, mentre il Palermo attende compatto dietro la linea del pallone, pronto a ripartire in contropiede. La gara, però, non decolla: entrambe le squadre faticano a costruire trame di gioco convincenti e il ritmo resta basso. All’11’ si registra un episodio dubbio in area stabiese, Di Francesco va giù dopo un contatto, ma l’arbitro lascia proseguire senza esitazioni.
Al 29’ la Juve Stabia si rende pericolosa in contropiede con una rapida accelerazione con Floriani Mussolini che colpisce un clamoroso palo. Tre minuti dopo, al 32’, è ancora la Juve Stabia a sfiorare il vantaggio con un’azione concitata nell’area rosanero: Audero riesce a smanacciare il pallone, allontanando il pericolo.
La pressione dei padroni di casa cresce. Al 34’, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Piscopo colpisce di testa e costringe Audero a un grande intervento. Sulla respinta, Candellone fallisce il tap-in vincente a porta vuota. Il Palermo continua a faticare nella costruzione del gioco, mentre la Juve Stabia si affida con costanza ai lanci lunghi per saltare il centrocampo e innescare le ripartenze dei propri attaccanti.
Dagli spalti, intanto, i tifosi stabiesi utilizzano fasci di luce laser per disturbare i giocatori rosanero, ma la terna arbitrale non interviene. Tre i minuti di recupero concessi dall’arbitro, ma la prima frazione si chiude sullo 0-0.
Nessun cambio per il Palermo ad inizio di ripresa
Si ricomincia con la Juve Stabia in avanti e Palermo senza idee. Le squadre si allungano, continui ribaltamenti di fronte, ma sono davvero tanti i passaggi sbagliati da parte dei giocatori del Palermo. Al 55’ punizione da posizione interessante per il Palermo, sul pallone Brunori, il suo tiro viene deviato in calcio d’angolo da Thiam.
Al 67’ Adorante riesce a sfuggire al controllo di Baniya e mette a segno il gol dell’1 a 0
Al 72’ Pohjianpalo prova a sorprendere Thiam, Pierobon intercetta il pallone e mette in calcio d’angolo. Al 78’ fuori Blin e Di Francesco, dentro Le Douaron e Di Mariano. All’89’ fuori Gomes e Pierozzi, dentro Ranocchia e Vasic. Otto i minuti di recupero concessi dall’arbitro. La gara termina con il successo storico della Juve Stabia che elimina il Palermo e si qualifica per la semifinale contro la Cremonese.
Palermo, cala il sipario nel peggiore dei modi: tra errori, rimpianti e una stagione da dimenticare
Con la sconfitta e l’eliminazione al primo turno dei playoff, cala ufficialmente il sipario sul campionato del Palermo 2024/2025. Una stagione nata male e finita peggio, dove nulla è andato nel verso giusto. Tanti, troppi gli errori commessi dalla società, a partire dalle valutazioni sbagliate sul piano tecnico e gestionale.
Il più evidente? Non aver esonerato Dionisi contestualmente al licenziamento di De Sanctis. Una scelta che ha segnato in negativo l’intera seconda parte di stagione.
È stato un fallimento a tutto tondo, sin dalle prime battute. Il mercato estivo ha privato la squadra di pedine importanti: Graves è andato via, Soleri è stato ceduto a titolo definitivo, e Giuseppe Aurelio è stato girato in prestito con diritto di riscatto allo Spezia. In cambio, oltre a un conguaglio di 1,6 milioni, è arrivato Nikolaou, protagonista però di un campionato largamente al di sotto delle aspettative.
Sul piano tecnico, alcune decisioni sono state disastrose. Come quella, inspiegabile, di lasciare Brunori fuori per tutto il girone d’andata. Lo stesso destino è toccato poi a Gomes. Un errore grave. Così come discutibile è stata la scelta di cambiare modulo a gennaio, privandosi contemporaneamente di tre centrali difensivi – Peda, Nedelcearu e Lucioni – e ritrovandosi, nel pieno della stagione, con soli quattro difensori centrali per affrontare il nuovo sistema a tre dietro.
La gestione dei portieri, poi, merita un capitolo a parte. O, forse, è meglio stendere un velo pietoso.
Se il Palermo ha evitato guai peggiori, lo deve soltanto al mercato di gennaio: all’arrivo di Pohjanpalo, all’ingaggio di Audero e al recupero di Blin. Ma la verità è che la squadra di Dionisi non ha mai avuto un’anima. Mai in grado di trovare continuità, mai capace di vincere tre partite di fila. Un andamento altalenante, blackout improvvisi, mancanza di fame, di convinzione, e troppa, troppa sufficienza.
E così, a fine stagione, nel mezzo di un bilancio amarissimo e pieno di contraddizioni, risuona quasi beffarda quella frase pronunciata da Dionisi durante la presentazione al Barbera: “Voi lo volete, anche noi lo vogliamo.”
I tifosi, però, volevano ben altro. Non uno scempio tecnico. Non una squadra dove nessun giocatore è stato realmente valorizzato. Non un contesto in cui anche un fuoriclasse come Pohjanpalo è finito risucchiato nella mediocrità dall’idea tecnico-tattica di Dionisi che non ha mai funzionato.
La cosa più grave, però, è un’altra: è stato spento, forse ucciso, l’entusiasmo del popolo rosanero. Oggi amareggiato, deluso, disilluso. E mentre qualcuno in società definisce l’approdo ai playoff un “risultato prestigioso”, viene da chiedersi se abbia davvero visto tutte le partite del Palermo. Perché di prestazioni memorabili ce ne sono state poche. Anzi, pochissime.
Adesso resta solo una speranza: azzerare tutto. Fare pulizia. Ripartire da capo, stavolta con una visione più chiara. Perché i campionati non li vince chi ha più soldi. Li vince chi ha più idee.
Tabellino:
JUVE STABIA (3-4-1-2): 20 Thiam; 4 Ruggero, 45 Peda, 6 Bellich; 15 Floriani Mussolini, 10 Pierobon, 98 Mosti, 29 Fortini; 11 Piscopo; 9 Adorante, 27 Candellone (C).
A disposizione: 1 Matosevic, 2 Quaranta, 3 Rocchetti, 13 Baldi, 14 Meli, 18 Sgarbi, 24 Varnier, 25 Gerbo, 28 Andreoni, 37 Maistro, 55 Leone, 80 Louati.
Allenatore: Guido Pagliuca.
PALERMO (3-4-2-1): 12 Audero; 23 Diakité, 4 Baniya, 32 Ceccaroni; 27 Pierozzi, 28 Blin, 6 Gomes, 17 Di Francesco; 8 Segre, 9 Brunori (C); 19 Pohjanpalo.
A disposizione: 1 Desplanches, 46 Sirigu, 3 Lund, 7 Di Mariano, 10 Ranocchia, 11 Insigne, 14 Vasic, 20 Henry, 21 Le Douaron, 25 Buttaro, 26 Verre.
Allenatore: Alessio Dionisi.
ARBITRO: Di Bello (Brindisi).
AA1: Lo Cicero (Brescia).
AA2: Bahri (Sassari).
IV UFFICIALE: Rutella (Enna).
VAR: Pezzuto (Lecce).
AVAR: Maresca (Napoli).
Ammoniti: 54’ Ruggero – 87’ Gomes
Marcatori: 67’ Adorante