E’ finita come neanche il più pessimista tra i tifosi potesse prevedere prima della partita.
Ieri sera è stato messa la ciliegina sulla torta di una stagione tra le più disastrose del Palermo e della sua storia ultracentennale.
Anche la Carrarese, l’ennesima squadra vista al Barbera encomiabile per impegno ma nulla più, ha fatto la sua bella figura portando a casa un punto nonostante quasi un tempo giocato in inferiorità numerica.
Ancora una volta abbiamo assistito ad una prova scialba, senz’anima di undici giocatori che recitavano a soggetto senza un benchè minimo straccio di idea per fare subito quel gol che avrebbe incanalato la partita su binari meno difficoltosi e più rilassanti.
In tutta questa desolazione, un allenatore che non è stato in grado, come del resto per tutta la stagione, di gestire tecnicamente e tatticamente una squadra alla deriva; una società praticamente assente con gravi errori sul groppone figli di approssimazione e, perchè no, superbia sia in fase di costruzione estiva dell’organico, sia nel proseguimento della stagione.
Risultato scontato di tutto il campionato più imbarazzante al quale abbiamo assistito, il Palermo si piazza dove è giusto che stia. All’ottavo posto.
Se contro Cittadella e Carrarese prendi un solo punto su dodici disponibili, se perdi partite già vinte, se ti estranei dal campo quasi regolarmente in ogni partita, se alcuni giocatori mancano nei fondamentali di base, se i portieri avversari quando hanno sfidato il Palermo quasi mai si sono sporcati i guantoni, se non fai gol neanche a due passi dal portiere, se isoli il tuo miglior attaccante senza un benchè minimo straccio di pallone giocabile, se addirittura sconfessi te stesso annullando dopo neanche un tempo le scelte di turnover portate avanti in sede di scelta formazione, se neanche in superiorità numerica riesci a vincere una partita, se prendi due gol in cinque minuti, se hai un parco riserve inadeguato e insufficiente numericamente, cos’altro puoi sperare?
In soccorso al Palermo quest’anno è venuto il campionato di serie B, di una mediocrità spaventosa a livello tecnico. Altrimenti, molto probabilmente, ieri la squadra rosanero avrebbe fatto compagnia ad un altro scalpo eccellente, la Sampdoria, scesa negli inferi della lega pro.
Il Palermo farà i playoff, non sappiamo cosa ci propinerà sabato sera a Castellammare di Stabia, nel bene come nel male. Ma una cosa è certa.
Ha perso la stima e la fiducia del proprio pubblico, ha spaccato in due la tifoseria, e , peggio di Attila, ha fatto tabula rasa di quella aspettativa di successo che muove il cuore alla speranza che ogni volta qualcosa cambi in meglio. Ha perso l’amore di una tifoseria tradita.
Una tifoseria che non ha più pazienza, che non vede l’ora che la stagione finisca e che si auspica, per la prossima, a prescindere dalla categoria di appartenenza, che chi è stato responsabile di questo sfascio paghi assumendosi le giuste responsabilità.
Poi, siccome il calcio non è una scienza esatta, “non è finita finchè non è finita”.
Sfidiamo pubblicamente tecnico e giocatori. Che dimostrino in questo “nuovo” campionato che sta per prendere il via, dove non si potra’ sbagliare una mossa e dove il tuo destino è legato ad un filo, che fino ad oggi abbiamo solo vissuto un brutto incubo.
PALERMO: Audero 6; Diakité 4 (dal 29′ s.t. Pierozzi 5), Baniya 4, Nikolaou 4.5 (dall’1 s.t. Ceccaroni 6); Di Mariano 4, Ranocchia 4,5 (dal 39′ s.t. Verre s.v.),Segre 4.5, Lund 6 (dal 17′ s.t. Di Francesco 5.5); Insigne 5 (dall’1′ s.t. Le Douaron 6,5), Brunori 4.5; Pohjanpalo 6.
CARRARESE: Fiorillo 7; Illanes 6, Guarino 4, Imperiale 6.5; Bouah 6,5, Zuelli 6, Schiavi 6,5 (dal 33′ s.t. Milanese s.v.), Belloni 6.5 (dal 33′ s.t. Fontanarosa s.v.);Cherubini 6.5 (dal 15′ s.t. Coppolaro 5), Shpendi 7 (dal 15′ s.t. Cerri 5); Torregrossa 6 (dall’8′ s.t. Finotto 5).