Il Palermo versione Penelope continua instancabile nel suo snervante e stressante fare e disfare. Dopo Catanzaro la squadra rosanero sembrava aver imboccato la giusta strada ma anche oggi, dopo un primo tempo discreto chiuso avanti grazie ad un gran gol di Ceccaroni, è riuscito nel secondo a farsi infilzare da un Sudtirol che rispecchia alla lettera il carattere del proprio tecnico, Castori, sempre aggressivo e determinato a portare a casa tre punti fondamentali per la salvezza.

Li davanti fanno tutti a gara a chi si ferma di più- Tutte le contendenti dal sesto posto in poi sembrano a corto di fiato ed al solo pensiero che ancora dovranno giocarsi tre partite in soli dieci giorni i brividi, metaforicamente parlando, scorrono già prepotenti lungo la nostra schiena.

IL PALERMO NEL SECONDO TEMPO E’ LETTERALMETE SPARITO DAL TERRENO DI GIOCO COMPLICI UN VISTOSO CALO ATLETICO ED I SOLITI CAMBI POCO CONVINCENTI DA PARTE DEL TECNICO.

Anche stavolta Dionisi ha aspettato la metà del secondo tempo con una squadra atleticamente sulle ginocchia, per operare i primi cambi, salvo poi inserire Le Douaron e Di Francesco a pochi minuti dal termine passando ad un modulo indecifrabile quanto poco redditizio. Nessun inserimento proprio a centrocampo dove occorreva come il pane inserire forze fresche. Invece, il nulla.

Cosa resta della giornata di oggi? Che il quinto posto è praticamente fuori portata vista la distanza dalla Juve Stabia di 5 punti a sole tre giornate dal termine, che la lotta per il sesto posto è ancora apertissima come quella dell’accesso ai play off anche per il settimo ed ottavo posto utile e che il fegato, di tifosi e addetti ai lavori, è al limite della necrosi.

Resta il senso di smarrimento e frustrazione legato all’ennesima occasione sprecata da una squadra che gioca troppo ad intermittenza per meritare risultati migliori, diciamolo francamente.

Tre giornate alla fine della stagione regolare, ogni pronostico è impossibile. Attendiamo l’esito , probabilmente gli spareggi promozione saranno giocati ma, sinceramente, ogni speranza che sembra nascere al termine di una buona prestazione naufraga regolarmente la settimana successiva.

Chi vivrà vedrà, ma crediamo sia giunto il momento di prendere atto che difficilmente con questo spirito e con questo andazzo a luci natalizie si possa fare molta strada.

Il Palermo è una squadra altamente inaffidabile, tredici sconfitte su 35 partite giocate sono un fardello troppo pesante per chi vuole arrivare alla promozione. Su questo Palermo difficilmente ci si può sbilanciare prova ne sia che il non aver portato a casa una vittoria d’obbligo contro una squadra ordinata ma che certamente non appartiene al top della categoria ne è la riprova.

La speranza, è l’ultima a morire, ma un proverbio dice; ” Chi di speranza vive…… “.

PALERMOAudero 6,5; Baniya 4, Magnani 6 (dal 36′ s.t. Le Douaron s.v.), Ceccaroni 7 (dall’8′ s.t. Nikolaou 5); Di Mariano 5 (dal 20′ s.t. Pierozzi 5), Blin 4 (dal 36′ s.t. Di Francesco s.v.), Gomes 5, Lund 6 (dal 20′ s.t. Vasic 4,5); Segre 5, Brunori 5,5; Pohjanpalo 5,5.

SÜDTIROLAdamonis 6; Veseli 6, Pietrangeli 6, Giorgini 6; El Kaouakibi 7, Pyyhtia 6,5 (dal 40′ s.t. Kofler s.v.), Martini 5 (dal 18′ s.t. Tait 6), Belardinelli 6 (dal 26′ s.t. Mallamo s.v.), Barreca 7 (dal 26′ s.t. S. Davi s.v.); Gori 7 (dal 40′ s.t. Molina s.v.), Merkaj 7.