Sfida da dentro o fuori per il Palermo che allo stadio Pier Luigi Penzo affronta il Venezia in cerca di riscatto. I lagunari reduci dalla sconfitta subita in trasferta contro la Reggina vogliono conquistare tra le mure amiche punti salvezza per allontanarsi dalla zona play out. Ancora assente Di Mariano, la cui terapia conservativa non sta dando i risultati sperati. Per il n. 10 rosanero si paventa, infatti, un intervento al ginocchio. In attesa degli ultimi consulti è probabile che la stagione per Di Mariano sia già finita.

Eugenio Corini conferma il modulo 3-5-2 e manda in campo Pigliacelli tra i pali; Mateju – Neldecerau – Marconi in difesa; Valente – Saric – Gomes – Verre – Aurelio a centrocampo; Brunori e Soleri coppia d’attacco.

Inizio con brivido per il Palermo. Al primo minuto Johnsen mette il pallone in area per Pohjanpalo il cui viene parato da Pigliacelli, ma il gioco era stato fermato per fuorigioco.

Ma è il Palermo a passare in vantaggio al 4 minuto con un grandissimo gol di Matteo Brunori servito splendidamente dentro la propria metà campo da Verre. Fuga solitaria del capitano rosanero che si presenta solo davanti a Joronen e mette dentro la rete dell’1-0. Dopo il controllo Var, l’arbitro convalida il gol.

Reagisce il Venezia che si porta in avanti, ma è il Palermo a sfiorare il raddoppio su contropiede  Brunori – Saric – Soleri. Ma Soleri tutto solo davanti la porta tira addosso al portiere.

Al 19’ papera di Pigliacelli che rinvia basso, la palla colpisce Gomes, diventa un assist perfetto per  Johnsen che con un preciso pallonetto beffa la difesa rosanero.

Tutto da rifare per il Palermo. Il Venezia galvanizzato dal repentino pareggio si riversa in attacco. La gara è vivace con continui ribaltamenti di fronte. Buoni gli spunti offensivi della squadra rosanero, ma c’è molta imprecisione sotto porta. Al 40’ gol del Venezia annullato per fuorigioco. Un minuto dopo altra incursione dei lagunari con tiro pericolosissimo parato da Pigliacelli, ma l’azione era ferma per fuori gioco. Due i minuti di recupero concessi dall’arbitro, palesa grandi difficoltà in difesa il Palermo che fatica a contenere gli avversari che spingono il piede sull’acceleratore. Ma il primo tempo si chiude sul punteggio di 1 a 1.

Inizio di ripresa con il Venezia in avanti, il Palermo si difende, ma fatica a ripartire in contropiede.

Al 57’ rigore per il Venezia per un fallo di Neldecearu che con una gomitata colpisce Pohjanpalo. Ammonito il difensore rosanero. Dagli undici metri va lo stesso Pohjanpalo che spiazza Pigliacelli e mette dentro la rete del 2 a 1 per la sua squadra.

Al 62’ terzo gol del Venezia su ripartenza micidiale dei lagunari con la difesa rosanero totalmente in bambola. Tutto facile  per Tessmann che riceve palla da Zampano e con un tiro rasoterra mette la palla in rete.

Il Palermo sembra essersi totalmente smarrito, Corini manda in campo Masciangelo, Broh e Tutino al posto di Verre, Valente e Gomes. Al 72’ quarto gol del Venezia con Candela, annullato per fuori gioco. Un minuto dopo escono Soleri e Aurelio, entrano Vido e Sala. Ma è sempre il Venezia a tenere il pallino del gioco.

All’83’ Sala conquista un calcio di rigore. Sul dischetto va Tutino che non sbaglia ed accorcia le distanze.

Si riporta in avanti il Venezia, l’arbitro concede 6 minuti di recupero. Si lotta su ogni pallone, il Palermo prova a spingere in avanti, ma è tutto inutile, la gara termina con la vittoria dei lagunari per 3 a 2 che ridimensiona grandemente le ambizioni dei rosanero.

Dopo aver illuso nei primissimi minuti di gioco con la momentanea rete del vantaggio di Brunori, il Palermo si fa raggiungere e poi superare dal Venezia. Un’altra prestazione da dimenticare per i giocatori rosanero, protagonisti di errori individuali inspiegabili ed incomprensibili che hanno condizionato pesantemente la gara. Sembra essere tornato il Palermo del girone di andata, confuso e privo di una identità di gioco. Nel secondo tempo  scompare dal campo, riaccendendosi nel finale di gara. Troppo tardi per recuperare una partita assolutamente alla sua portata. Un percorso del gambero quello della squadra rosanero che dopo il ritiro di Girona si candidava per un posto di prestigio nei play off e che con la sconfitta di oggi scivola al decimo posto e si fa agganciare dal Modena. Un trend preoccupante per la squadra di Corini che nelle ultime dieci giornate ha vinto solo 1 volta, pareggiato 6 e perso tre. Un ruolino di marcia oltre ad allontanare il sogno playoff e consigliare più prudentemente di conquistare al più presto i punti necessari alla salvezza, preoccupa per l’involuzione di gioco e per la sequenza incredibile di errori grossolani della difesa palermitana.

Tabellino:

VENEZIA (3-5-2): 66 Joronen; 30 Svoboda, 23 Ceppitelli (cap.), 44 Carboni; 27 Candela, 8 Tessmann, 62 Milanese, 77 Ellertsson, 7 Zampano; 17 Johnsen, 20 Pohjanpalo.

A disposizione: 12 Bertinato, 24 Neri, 6 Busio, 11 Novakovich, 13 Modolo, 19 Ciervo, 21 Tcherichev, 25 Pierini, 33 Sverko, 38 Andersen, 55 Hristov, 77 Ellertsson, 81 Peixoto.

Allenatore: Vanoli.

PALERMO (3-5-2): 22 Pigliacelli; 37 Mateju, 18 Nedelcearu, 15 Marconi; 30 Valente, 28 Saric, 5 Gomes, 26 Verre, 31 Aurelio; 9 Brunori (cap.), 27 Soleri.

A disposizione: 12 Massolo, 2 Graves, 3 Sala, 4 Orihuela, 7 Tutino, 8 Segre, 11 Masciangelo, 14 Broh, 19 Vido, 21 Damiani, 25 Buttaro, 48 Bettella.

Allenatore: Corini.

Arbitro: Gariglio (Pinerolo).

Assistenti: Pagliardini (Arezzo) – D’Ascanio (Ancona).

Quarto Ufficiale: Catanoso (Reggio Calabria).

VAR: Di Martino (Teramo).

AVAR: Muto (Torre Annunziata).

Ammoniti: 35’ Soleri

Marcatori: 4’ Brunori – 19’ Johnsen – 57’ Pohjanpalo – 57’ Pohjanpalo – 62’ Tessmann – 85’ Tutino