di Pamela Giampino

Spettacolare la prima Aida del Sicilia Classica Festival. L’amore disperato raccontato da Verdi emoziona al Teatro Antico di Taormina

Le coreografie spettacolari con il fuoco, l’imponenza dell’allestimento che rievocava i grandiosi templi egizi e l’intesa perfetta tra gli artisti del Coro Lirico Mediterraneo e la storica Orchestra Città di Ferrara. Sono stati i tre principali ingredienti che hanno emozionato il numeroso pubblico partecipante al debutto della prima Aida prodotta dal Sicilia Classica Festival, andata in scena ieri sera domenica 21 agosto al Teatro Antico di Taormina. 

“A 150 anni dal suo debutto in Europa – ha dichiarato il regista teatrale Salvo Dolce – Aida trionfa ancora. E la sua modernità sta proprio nell’emozione che suscita nel pubblico, oggi come ieri”. 

Ha ammesso di commuoversi per la profondità e la bellezza di una tra le più amate Opere di Verdi, la stessa direttrice d’orchestra Alessandra Pipitone

Aida – ha dichiarato – è una delle Opere più emozionanti che abbia mai diretto. Mi commuove perché racconta con totale sincerità l’amore di due donne che soffrono per lo stesso uomo, un amore che è insieme passione, rabbia, gelosia, follia”.

La comunicazione autentica dei sentimenti umani attraverso la musica, il ballo e l’interpretazione scenica, è il filo dorato che ha unito, in maniera sinergica e “come per magia”, l’intero cast di questa nuova produzione. 

“Su indicazione del regista e della direttrice d’Orchestra – ha aggiunto Francesco Ciprì, presidente del Sicilia Classica Festival e tenore nel ruolo del Messaggero – abbiamo lavorato proprio sulla caratterizzazione dei personaggi, per far sì che arrivassero al pubblico le caratteristiche specifiche di ciascuno”. 

Molto apprezzati, in particolare, i cantanti lirici di calibro internazionale che hanno interpretato i tre personaggi principali: il soprano Natasa Kàtai nel ruolo della principessa etiope Aida; il mezzosoprano Silvia Pasini nel ruolo dell’antagonista Amneris, figlia del Faraone; il tenore Alberto Profeta in quello di Radamés, il capitano delle guardie conteso dalle due donne.

“Siamo tutte un po’ Aida e un po’ Amneris – ha commentato la direttrice d’Orchestra – determinate e forti come rocce, ma di fronte all’amore vero tiriamo fuori il lato più sensibile e fragile, che spesso teniamo nascosto. Forse proprio per questo, ad ogni aria mi identifico e sento sulla mia pelle i sentimenti che voleva esprimere Verdi nella sua straordinaria partitura”. 

“Abbiamo lavorato ad un allestimento classico, ad una rappresentazione trionfale ed intimista al contempo – aggiunge ancora Salvo Dolce – a cui abbiamo mescolato con equilibrio alcuni elementi meno classici. Siamo molto soddisfatti del risultato che ne è venuto fuori, soprattutto per i feedback positivi di chi ha potuto godere dell’Opera”.

Da citare anche le coreografie, molto d’effetto, del corpo di ballo diretto da Stefania Cotroneo, che in quest’Opera ha anche ballato in una sorta di ruolo dell’alter ego della Sacerdotessa.

Lo spettacolo – con la regia di Salvo Dolce e la direzione artistica di Nuccio Anselmo – verrà replicato il prossimo 24 agosto nella splendida cornice del Teatro Valle dei Templi – Piano San Gregorio di Agrigento,  il 26 e il 27 agosto all’Anfiteatro Villa a Mare di Terrasini. 

Di Roberto Dall’Acqua

Giornalista professionista dal 12 ottobre 1994