Dopo il fallimento dell’U.S. Città di Palermo, Andrea Accardi, palermitano doc, è stato l’unico giocatore della vecchia rosa a sposare la causa della nuova società, ripartendo dalla Serie D. Una scelta fatta con il cuore e con l’obiettivo di riportare il Palermo tra i professionisti. Il 12 agosto 2019, con il ritiro a Petralia Sottana iniziava così un cammino che in soli tre anni avrebbe ricondotto Andrea Accardi ed il Palermo nuovamente in Serie B.

Andrea Accardi, così come Mario Alberto Santana, ha vissuto intensamente questi ultimi tre anni, gioia, paura ed emozioni, fino ad arrivare al giorno più bello, quel 12 giugno che resterà per sempre nella storia rosanero.

“Mario per me è un esempio, una istituzione a Palermo – ha raccontato Accardi durante la conferenza stampa odierna. Giocare nel Palermo è incredibile, lo sognavo fin da bambino, ma non immaginavo che avrei vissuto questa favola così bella ed importante. Ci sono ancora tante pagine da scrivere e spero di poterne scrivere ancora. La notte della promozione ho mandato un solo messaggio: a mio padre. Mi era stato vicino quando il Palermo è fallito, in quel periodo ho sofferto molto. Mi ha anche detto di seguire il cuore ed io non mi aspettavo che in tre anni avremmo bruciato tutte le tappe. E’ stato bellissimo rivedere di nuovo l’entusiasmo dei palermitani, rivedere una città riaccendersi di passione. Adesso per me va benissimo il contratto di un anno, devo dimostrare di meritare questa maglia anche in serie B.”

L’emozione più bella dalla D alla B
“Sono tante le emozioni che ho vissuto in questi tre anni. Belli e brutti. Sono stati anni difficili, tranne in D che avevamo la strada spianata perché eravamo forti ed abbiamo dominato il campionato dall’inizio alla fine. Ricordo la presentazione il primo giorno al Barbera, con lo stadio strapieno. Ma tolte le ultime partite dei playoff, che sono state un’emozione continua, gare diverse da tutte le altre, l’emozione più bella è stata vincere a Catania, in dieci, 1 a 0 con il gol di Mario Santana.”

In attesa del Frosinone
“E’ un tasto molto brutto, quella partita con i palloni in campo per me è un ricordo bruttissimo. Segnò l’inizio di quello che poi accadde dopo. Non c’è nessuna voglia di rivincita. Dobbiamo pensare partita dopo partita e affrontare tutte le gare come se fossero una finale. Dobbiamo avere la stessa fame della passata stagione. Con Crivello non parliamo mai di quella finale. Siamo come fratelli. Lui non lanciò i palloni, misero in giro quella voce e lui soffrì molto per questo. Ma lui è un palermitano vero.”

Condizione fisica
“Sono in fase di recupero dal mio infortunio. Nelle scorse settimane ho lavorato per recuperare nel miglior modo possibile e stiamo continuando in questo percorso. Valuteranno poi medici. Con il Mister non abbiamo parlato di ruoli, mi sento a mio agio sia come centrale che nella difesa a quattro. Ma il ruolo di terzino destro è quello che sento assolutamente mio. Calcisticamente sono migliorato con il Mister, ha fatto piazze importanti, ma lui ci ha migliorato soprattutto come uomini.

Obiettivi stagionali
“Se il Mister dice che andremo in serie A, noi ci crediamo. Se ci crede lui, dobbiamo crederci anche noi. Anche lo scorso anno nei momenti più bui, quando nessuno ci credeva, il Mister ci diceva che saremmo andati in serie B. Quindi noi dobbiamo mentalizzarci ed allenarci per andare in serie A. Dobbiamo fare di tutto per raggiungere questo obiettivo e migliorarci giorno dopo giorno. Vedremo poi quello che accadrà. Dobbiamo puntare al massimo. Il mio obiettivo personale è migliorarmi sempre. La cessione della società è qualcosa di straordinario. Come giocatore e come tifoso, sogno in grande pure io, come tutti i tifosi rosanero.”

Giocatori bandiera del Palermo
“Ho un rapporto stupendo sia con Nino La Gumina che con Luca Fiordino. Sarei felice se uno di loro potesse venire a Palermo, ma non potrei mai dire alla Società chi scegliere. Spero possano venire entrambi. Adesso è un vantaggio essere quelli che abbiamo finito la stagione, ma chiunque arriverà sarà accolto bene. Il nostro gruppo è fantastico e coeso. Durante le vacanze ci sentivamo tutti sul nostro gruppo WhatsApp. Brunori l’ho sentito due minuti fa, lo aspettiamo a braccia aperte. È un ragazzo eccezionale e un giocatore fantastico, può darci una mano e noi non vediamo l’ora di riabbracciarlo.”