Arrivato a Palermo nel mercato di riparazione dello scorso gennaio, Samuele Damiani, pupillo di Silvio Baldini ai tempi della Carrarese, prima di poter dimostrare le sue indiscutibili qualità tecniche ha dovuto superare diversi ostacoli, complice una condizione fisica non ottimale e lo scarso minutaggio accumulato durante la sua ultima esperienza ad Empoli. Recuperata la piena forma fisica, il giovane centrocampista rosanero è stato uno dei protagonisti dei play off. Riscatto e contratto fino al 30 giugno 2026 a sugello di una stagione da incorniciare.

“Quando sono arrivato la mia condizione fisica non era ottimale, sia per gli infortuni che avevo avuto, che per la pubalgia – ha raccontato Damiani durante la conferenza stampa odierna. Il problema con la caviglia l’ho risolto ad aprile. Il gol e le prime partite avevano un po’ nascosto questi problemi. Ma andando avanti anche io mi sono accorto che non stavo bene e parlando con il Mister abbiamo visto che i numeri fatti alla Carrarese non erano gli stessi di Palermo. Ma non ho vissuto questa analisi come una bocciatura, ma come uno sprono per dare di più ed in effetti dopo è andata sempre meglio. Avevo un diritto di riscatto da applicare entro una certa data che non è stata rispettata per via della cessione societaria, ma ho sempre avuto fiducia che sarei tornato. Ero dunque tranquillo. Questa campionato sarà la mia prima stagione da protagonista, non è paragonabile a quello vissuto ad Empoli, dove ho giocato davvero pochissimo.

La squalifica rimediata prima della finale mi ha fatto mangiare le mani per tutta la settimana. Anche perché ho rivisto come era andata. Inizialmente avevo avuto quasi l’istinto di fermarmi, poi ho provato a concludere l’azione e quando ho visto che ero in ritardo ho cercato di rannicchiare le gambe, ma era troppo tardi. Quando l’arbitro mi ha ammonito non ho più pensato ad altro. Perché non volevo mancare nella partita più importante della stagione. Per fortuna è andato tutto bene, altrimenti il rammarico sarebbe stato doppio. Può capitare.”

Obiettivi stagionali
“C’è da avere entusiasmo, sono convinto che c’è un progetto che può darci molte soddisfazioni e che faremo bene nei prossimi anni. Così come ero convinto a gennaio che il Palermo poteva essere per me una scelta molto importante per la mia crescita. Come ha detto il Mister non dobbiamo fermarci qui. Il Palermo merita di tornare dove già è stato, per la Piazza ed il calore dei tifosi. Tutti noi andiamo dietro le parole del Mister che crede molto in ciò che dice. Sono certo che in serie B diremo la nostra. Questo campionato è un po’ difficile. Molti addetti ai lavori l’hanno definito come una “A2”. Le neopromosse si rinforzeranno e faranno un organico importante, mentre le retrocesse penso che saranno le favorite. Poi ci sono sempre quelle squadre che ogni anno danno del filo dal torcere alle altre e vorranno giocarsela fino alla fine. Il Palermo è un po’ un rebus. Ma io so cosa vuole il Mister e ci alleniamo per raggiungere gli obiettivi che stabiliamo da subito insieme a lui. Sono obiettivi molto alti. Per la prima del campionato avrei la curiosità di incontrare una squadra tra quelle favorite alla promozione per vedere a che livello siamo e se effettivamente possiamo crederci fino in fondo e poter dire la nostra.”

Allenamento in città
L’allenamento che si svolge nel tardo pomeriggio è una scelta condivisa dallo staff e dal Mister per evitare i picchi di caldo che non aiutano. Al mattino facciamo una seduta di forza in piscina, mentre nel pomeriggio facciamo due ore piene di allenamento con palla e corsa. È vero anche che abbiamo finito un mese fa e quindi la condizione fisica ed atletica nel giro di due settimane verrà ripresa appieno da tutti, perché non c’è stato un vero e proprio stacco. Noi lavoriamo per il nostro obiettivo, il Mister non conosce stanchezza, ci sprona sempre di più e noi tutti non vediamo l’ora che inizi il campionato. Sicuramente il fatto di conoscerci è positivo soprattutto all’inizio, sappiamo le caratteristiche l’uno dell’altro. Non so se ci sarà da cambiare qualche pedina, non spetta a me dirlo, ma sono certo che chiunque arriverà verrà subito integrato con le ideologie di gioco del Mister.”

City Football Group
Fare parte di una squadra del City Football Club è un privilegio. Già ero contento di essere riscattato con la vecchia proprietà, ma quando ho saputo della trattativa sono stato molto felice ed ancora più orgoglioso”.