Dopo il pareggio al cardiopalma con la Virtus Entella, il Palermo affronta per la prima volta nella sua storia la Feralpisalò, che nei quarti di finale ha eliminato la favorita Reggiana. Non è la prima volta che la squadra lombarda approda in semifinale. Già nel campionato 2018/2019 la Feralpi aveva raggiunto tale traguardo (venne poi battuta dalla Triestina). Lo scorso anno alla fase nazionale dei playoff eliminò il Bari. Quest’anno, alla fine della regular season è arrivata al terzo posto a 69 punti alle spalle di Südtirol e Padova. Attenzione, dunque, a non sottovalutare la Feralpisalò, squadra ostica che oltre a poter contare su una proprietà solida, gioca con assoluta spensieratezza e senza alcuna pressione. Negli ultimi sei anni i lombardi hanno sempre disputato i play off e contro il Palermo giocheranno la loro seconda semifinale, convinti di poter ripetere la favola del Chievo-Verona.

“La Feralpisalò è un’ottima squadra – conferma Silvio Baldini durante la consueta conferenza stampa della vigilia. È allenata molto bene da un ottimo allenatore. È una squadra che ha idee giuste che se non vengono anticipate possono far male. Noi abbiamo preparato la partita mettendoci tutta la nostra professionalità. Sappiamo che l’avversario è tosto, che è arrivato fin qui perché l’ha meritato. Però il Palermo c’è e vuole arrivare fino in fondo. Con tutto il rispetto per i nostri avversari. Noi portiamo tanto rispetto perché li studiamo, li guardiamo e li consideriamo anche più forti di quelli che sono. Proprio perché sappiamo che noi dobbiamo dare di più. Non c’è tempo di pensare alla stanchezza, né ad un possibile turn over. I giocatori sono tutti disponibili. Non dobbiamo crearci l’alibi della stanchezza. Possono essere stanchi anche i giocatori che hanno giocato meno, c’è pressione e voglia di fare bene. Dobbiamo pensare che per la partita c’è chi la inizia e chi la finisce. Chi scende in campo dal primo minuto deve avere determinate caratteristiche, chi subentra ne deve avere altre. Noi possiamo ottenere di più cambiando quando la partita prende una certa piega. Quest’anno ho un giocatore fortissimo che si chiama Soleri, che è andato in doppia cifra partendo dalla panchina. La domanda è molto semplice, perché se parte da titolare non ha lo stesso rendimento di quando subentra? Qui c’è la risposta. Sono cose strane, ma lo insegna il calcio. Non importa chi inizia la partita, ma chi la finisce. E se lo dice anche Ancellotti non si può ignorare.”

Feralpisalò, piccola realtà con grandi obiettivi
“Le parole paura e timore non le accetto. Voglio esprimermi con il mio lavoro, non mi preoccupo perché ho grande rispetto per la Feralpi, li ho studiati, li ho visti. So anche le cose che ci possono far male e quelle che potrebbero farci subire gol. Ma ho fatto delle scelte, io questa sfida voglio vincerla meritatamente, senza speculare. Voglio vincerla sapendo che abbiamo dei contenuti che possono far del male anche a loro. Non mi preoccupo di nulla. Sono curioso di vedere la partita ed impaziente di andarmela a giocare. Se poi loro saranno più bravi di noi, gli riconoscerò l’onore delle armi e dirò loro che sono stati più bravi di noi. Ma so che sarà molto difficile perché la mia squadra è fortissima, fatta di giocatori bravissimi che sanno che chi gioca contro di noi dovrà faticare e mettercela tutta. Nella vita se s’incontrano quelli più bravi, diremo che lo sono. Ma non mi preoccupo, li stimo, gli do molto valore ed in funzione della loro bravura abbiamo lavorato molto di più. Se valgono otto, noi gli abbiamo dato dieci. Sappiamo che andremo a giocarci una finale, non una semifinale, dobbiamo giocare questa partita come fosse l’ultima. Loro hanno un giorno di riposo più di noi, ma noi dobbiamo essere pronti. È una realtà che in silenzio è arrivata fin qui e si giocherà la possibilità di andare in serie B. Ma la mia squadra è talmente forte che sono curioso di vedere l’avversario più bravo di noi. Non credo ci sarà, perché sono sicuro che questo torneo lo vinceremo noi. Noi siamo umili, non vogliamo speculare sull’episodio, vogliamo vincere mettendoci il nostro cuore, la nostra passione. Anche il fatto di avere un pubblico di 35.000 persone contro i loro 2.000 ci deve rendere responsabili, più coraggiosi ed avere più fame e più voglia di loro.”