Negli ottavi di finale di Coppa Italia il Palermo affronta il Catanzaro allo stadio Nicola Ceravolo. La squadra calabrese, reduce da due sconfitte consecutive in campionato è in cerca di riscatto, mentre per i Rosanero la gara di oggi è un vero e proprio test per la promozione.

Ampio turn over per Giacomo Filippi che torna al modulo 3-4-2-1 e manda in campo Massolo in porta, Marong – Peretti e Perrotta in difesa; Almici – De Rose – Odjer e Crivello a centrocampo; Valente e Floriano alle spalle dell’unica punta Soleri.

Inizio di gara molto equilibrato, con ritmi bassi. Palermo e Catanzaro provano a pungersi a vicenda, ma senza particolare aggressività. Al 14’ il Catanzaro si porta in vantaggio, ma l’arbitro annulla il gol per fuorigioco su segnalazione del guardalinee. Al 20’ cross di Risolo dalla trequarti, Massolo devia la conclusione in calcio d’angolo.

La prima occasione per il Palermo arriva al 35’ dopo un’azione azione corale della squadra rosanero. Cross di Valente in area, sponda di Crivello per Floriano che dal limite dell’area prova a sorprendere Nocchi, la palla sfiora il palo e finisce sul fondo. Due minuti dopo imbucata di Valente per Soleri che si ritrova a tu per tu con il portiere. Uscita di Nocchi che di piedi riesce a respingere il pallone.

Senza minuti di recupero si chiude il primo tempo, le due squadre vanno dunque a riposo sul punteggio di 0 a 0.

Inizio di ripresa con il Palermo un po’ più propositivo rispetto al primo tempo. Al 54’ doppio cambio per Filippi, escono Almici e De Rose, entrano Doda e Luperini. Al 56’ bel tiro di Ortisi, che su palla persa da Luperini prova il tiro dalla trequarti. Grande risposta di Massolo che para e manda il pallone in calcio d’angolo.

Possesso palla da parte del Catanzaro che prova a spingere, il Palermo si difende e cerca di ripartire, ma la manovra offensiva rosanero è poco incisiva. Al 65’ altro doppio cambio, Dall’Oglio sostituisce Floriano, Silipo prende il posto di Valente.

Al 67’ Catanzaro in vantaggio con l’ex Davis Curiale, che servito in area da Bayeye si libera di Peretti e girandosi calcia di destro e mette la palla nell’angolino alto della rete, alle spalle di Massolo. Curiale non esulta.

Al 75’ esce Perrotta ed entra Brunori, il Palermo passa al modulo 4-3-1-2 e prova a riordinare le idee. Ma la squadra rosanero non sembra essere in grado di mettere in difficoltà il Catanzaro che non gioca ad altissimi livelli e controlla agevolmente la partita.

Quattro minuti concessi dall’arbitro, durante i quali il Palermo fa poco ed il Catanzaro per puro spirito d’inerzia prova a chiudere in attacco. La noia avvolge lo stadio Nicola Ceravolo, fino a quando l’arbitro decide che può bastare così e fischia la fine di una gara scialba che sancisce l’uscita del Palermo dalla Coppa Italia.

Un Palermo spento, privo di idee, senza gioco ed a tratti abulico. Gli errori individuali dei giocatori rosanero sono spesso disarmanti. In occasione della rete del vantaggio del Catanzaro, Curiale che in area aveva al suo fianco Peretti, ha avuto tutto il tempo di girarsi e di piazzare un diagonale imprendibile per Massolo. La squadra rosanero da la sensazione di andare avanti come il gambero, un passo avanti e tre indietro. Contro un avversario che non ha fatto assolutamente niente di eclatante o di irresistibile, il Palermo è sembrato dormiente, forse ancora con la testa alla gara di campionato con l’Avellino o forse proiettato al prossimo impegno di campionato con la Fidelis Andria. Difficile da capire, quello che questa gara ha restituito è stata una squadra che in campo ha svolto svogliatamente un compitino che non si poteva evitare di svolgere, nell’attesa che del fischio finale dell’arbitro.