Barbera sold out per un’amichevole destinata a entrare nella storia. Palermo–Manchester City è l’evento mediatico dell’anno, un confronto tra mondi calcistici lontanissimi, uniti però dalla stessa proprietà e, soprattutto, da una visione globale del calcio moderno. Da una parte, una squadra che ha vinto tutto; dall’altra, un Palermo deciso a tornare a sognare in grande.

Coreografia da brividi firmata Curva Nord, come nelle grandi occasioni, e una cornice di pubblico straordinaria che ha accolto con entusiasmo l’esibizione della cantautrice Rose Villain nel pre-show della gara.

Assenti Magnani, a cui si è aggiunto Di Francesco, Inzaghi propone il 3-5-2 con Gomis tra i pali, in difesa Diakitè, Bani e Ceccaroni, a centrocampo Gyasi, Gomes, Ranocchia, Segre, Augello, coppia d’attacco Brunori, Pohjanpalo.

Grande ritmo ad inizio di gara, dopo appena quattro minuti il Palermo conquista il primo calcio d’angolo della partita grazie ad un pressing molto alto. Dalla bandierina Augello serve un cross preciso per Ceccaroni il cui colpo di testa sfiora il palo. Al 6’ Segre inventa una palombella perfetta per Pohjanpalo che per un soffio non aggancia e la palla termina sul fondo.

Risponde il Manchester con O’Reill, il suo tiro viene bloccato da Gomis. La partira è vivace e combattuta, con gli Inglesi che cominciano a guadagnare metri e cercano di schiacciare il Palermo nella propria metà campo.

Al 25’ Cherki serve in profondità Haaland, che fulmina Gomis per l’1 a 0 del Manchester.

Un minuto dopo, primo coolin break della partita. Alla ripresa, prova a reagire il Palermo con Gyasi che crossa per Pohjanpalo,ma  il suo colpo di testa viene parato da Trafford. Nel finale del primo tempo, il City riprende il controllo, muovendo palla e non concedendo punti di riferimento. Il Palermo fatica a ripartire e l’arbitro manda le squadre negli spogliatoi al 45’, senza recupero.

Ad inizio di ripresa, Bani lascia il posto a Peda.

Al 47’ il Palermo conquista il terzo calcio d’angolo della partita, ma la difesa del Manchester respinge e riparte in contropiede. Da qui, la squadra di Guardiola prende in mano il possesso palla in modo netto, costringendo i rosanero nella propria trequarti.

Al 59’ arriva il raddoppio: Reijnders riceve palla e, con un destro preciso, batte Gomis per il 2-0.

Inzaghi reagisce con una girandola di cambi: entrano Pierozzi, Le Douaron, Corona, Palumbo, Blin e Vasic, al posto di Augello, Pohjanpalo, Brunori, Gomes, Segre e Ranocchia.

Al 64’ Pierozzi crossa per Le Douaron, che manda il pallone di pochissimo alto sopra la traversa. Buon impatto sulla gara da parte di Palumbo, Corona e Le Douaron, che portano energia e qualche spunto in più. Al 70’ si effettua il secondo cooling break. Due minuti dopo, Gomis compie una grande parata su un altro tiro di Reijnders, rimediando però un colpo alla mano: resta comunque in campo. Al 79’ Avena sostituisce Ceccaroni.

All’83’ il Manchester chiude i conti: ancora Reijnders in gol per il 3-0.

Il Palermo prova timidamente a riportarsi in avanti, ma il City difende con ordine e la partita scivola verso la fine. Nessun recupero e al 90’ arriva il triplice fischio. L’amichevole termina con un netto 3-0 per il Manchester City, un punteggio che certifica il divario tecnico tra le due squadre.

Il Palermo aveva iniziato la gara con coraggio e pressing alto, riuscendo a mettere in difficoltà il Manchester nei primi 10 minuti. La scelta di attaccare subito ha prodotto un paio di occasioni nitide, ma non concretizzate. Dopo il vantaggio inglese, però, la squadra ha accusato il colpo e il possesso palla del City nonché la loro mobilità ha reso difficile mantenere le distanze tra i reparti.

La fase difensiva ha mostrato buona aggressività nella prima parte, ma poi si è abbassata troppo, lasciando campo e iniziativa al Manchester. In fase di costruzione, il Palermo ha alternato buone verticalizzazioni a momenti di imprecisione. Nel primo tempo si è avuta la sensazione che il Palermo, pur inferiore sul piano tecnico, potesse colpire in ripartenza, ma c’è stata poco lucidità sotto porta avversaria, soprattutto dopo aver subito il gol.

La ripresa ha confermato la supremazia tecnica e tattica del Manchester, che ha gestito il possesso palla con autorità, impedendo al Palermo di uscire in maniera pulita dalla propria metà campo. Il raddoppio di Reijnders ha messo la gara in discesa per gli inglesi. Gli ingressi di Palumbo, Corona e Le Douaron ha portato qualche segnale positivo: più corsa, maggiore intraprendenza e una chiara occasione con il colpo di testa di Le Douaron. Tuttavia, il pressing e la circolazione palla del City hanno ridotto al minimo la pericolosità rosanero.

Sul piano difensivo, il Palermo ha sofferto molto l’imprevedibilità di Reijnders, letale sia in inserimento che nella conclusione da fuori. Il secondo tempo ha messo in evidenza la difficoltà del Palermo nel reggere ritmi e qualità di un avversario di caratura europea. L’aspetto positivo è la voglia di non arrendersi, ma la differenza di spessore tecnico è stata netta e determinante.

Tabellino:

PALERMO (3-5-2): 1 Gomis; 23 Diakitè, 13 Bani, 32 Ceccaroni; 11 Gyasi, 6 Gomes, 10 Ranocchia, 8 Segre, 3 Augello; 9 Brunori, 20 Pohjanpalo

A disposizione: 22 Bardi, 63 Cutrona, 77 Di Bartolo, 5 Palumbo, 14 Vasic, 15 Nicolosi, 18 Avena, 21 Le Douaron, 27 Pierozzi, 28 Blin, 29 Peda, 31 Corona, 80 Squillacioti, 86 Brutto.

Allenatore: Pippo Inzaghi.

MANCHESTER CITY (4-3-3): 1 Trafford, 5 Stones, 7 Marmoush, 9 Haaland (C), 14 Gonzalez, 21 Ait-Nouri, 29 Cherki, 33 O’Reilly, 45 Khusanov, 52 Bobb, 82 Lewis.

A disposizione: A disposizione: 31 Ederson, 3 Dias, 4 Reijnders, 6 Aké, 11 Doku, 19 Gundogan, 20 Bernardo Silva, 25 Akanji, 26 Savinho, 27 Nunes, 63 Mukasa.

Allenatore: Pep Guardiola.

Ammoniti: 29’ Augello
Marcatori: 25’ Haaland – 59’ Reijnders – 83’ Reijnders
Totali titoli emessi: 34.665