Ci sono esperienze che restano nel cuore non solo per ciò che vivi, ma per ciò che ti ricordano di te stessa. Partecipare al New York Canta, il festival che celebra la musica italiana nel cuore di Manhattan, è stato per me proprio questo: un ritorno alle radici attraverso la musica, la lingua e l’orgoglio di essere italiana.
Questo evento, che ogni anno porta sul palco artisti e talenti emergenti del panorama musicale italiano, rappresenta un ponte tra l’Italia e la comunità italiana all’estero. È un festival che non solo promuove la nostra cultura, ma la fa risuonare tra le luci di Times Square, tra le voci di chi, pur vivendo lontano, continua a sentirsi profondamente legato alla propria terra.
Essere stata per due volte sul palco di New York Canta è per me un onore e una grande responsabilità. Ho sentito forte il parallelismo tra il ruolo del festival — ambasciatore dell’italianità nel mondo — e il mio ruolo come Miss Mondo Italia, che ogni giorno mi impegna a rappresentare la bellezza esteriore e interiore del nostro Paese. Entrambi i ruoli, in fondo, parlano di amore per le proprie origini e del desiderio di condividerne l’essenza con il mondo.
Durante i giorni del festival, ho avuto modo di visitare alcuni dei luoghi simbolo di New York: Central Park, il Ponte di Brooklyn, Dumbo, e naturalmente Little Italy. Ogni angolo di questa città racconta storie di coraggio, di sogni e di multiculturalità. Ma è stato proprio tra gli italiani che ho incontrato — tra artisti, produttori e spettatori — che ho ritrovato quel senso profondo di appartenenza che solo l’Italia sa dare.
Spesso noi, che viviamo immersi nella sua bellezza, tendiamo a darla per scontata. Invece, vedere con quanta passione gli italiani all’estero celebrano ogni sfumatura del nostro Paese mi ha ricordato quanto sia importante valorizzare e custodire la nostra identità.
Il New York Canta è molto più di un festival musicale: è un messaggio di unità, di orgoglio e di amore per l’Italia. E io sono fiera di averne fatto parte, due volte, nella città che non dorme mai — ma che, per una sera, ha sognato in italiano.