La brillante vittoria sul Catanzaro, diretta rivale per la griglia playoff, ha rilanciato le ambizioni della squadra rosanero. La gara tra Juve Stabia – Catanzaro giocata alle 12,30 si è conclusa con la vittoria della Juve Stabia. Il Palermo, pertanto, è chiamato più che mai a dare continuità di risultati contro un avversario ostico come il Sudtirol.
Dionisi, che ha recuperato anche Di Francesco, conferma il modulo 3-4-2-1 con Audero tra i pali, Baniya, Magnani e Ceccaroni a comporre il terzetto difensivo, mentre a centrocampo, Blin e Gomes gestiranno la manovra, affiancati da Lund sulla sinistra e, a sorpresa, da Di Mariano sulla destra, Segre e Brunori agiranno a supporto di Pohjanpalo.
Il Sudtirol parte forte e impone un ritmo alto al match, schiacciando il Palermo nella propria metà campo. La squadra di Castori si mostra aggressiva, compatta, organizzata nel pressing, mentre i rosanero faticano a imbastire trame di gioco efficaci e appaiono poco lucidi in fase di impostazione.
All’11’ Veseli interviene duramente su Pohjanpalo e viene ammonito. Due minuti più tardi, proprio l’attaccante finlandese si rende protagonista con una splendida giocata: controlla un pallone sporco in area e tenta la conclusione improvvisa, ma la sfera termina di poco a lato.
Il Sudtirol mantiene un atteggiamento ruvido, spezzettando il gioco con numerosi interventi fallosi per interrompere le iniziative offensive del Palermo.
Al 27’ Palermo in vantaggio, splendida intuizione di Pohjanpalo che, spalle alla porta, serve di tacco Ceccaroni, il quale con un preciso esterno sinistro trafigge Adamonis per l’1-0.
Il vantaggio galvanizza il Palermo che prende campo e inizia a muovere palla con maggiore fluidità. Al 31’ ancora Ceccaroni va vicino al gol: riceve palla ai 20 metri e lascia partire un sinistro potente che costringe Adamonis alla respinta con i pugni.
Il Sudtirol appare scosso. La diga a centrocampo è saltata e il Palermo ne approfitta per affondare. Al 35’ è Lund a sfiorare il raddoppio con un tiro che si stampa sulla traversa. I biancorossi provano a reagire e alzano il baricentro, riuscendo a schiacciare momentaneamente il Palermo nella propria area, ma la difesa rosanero regge e riparte in contropiede.
Nel finale torna a farsi vedere la squadra di Castori, al 43’ Gori sfiora il pareggio con un destro improvviso che fa trattenere il fiato al “Barbera”, con Audero immobile a guardare il pallone sfiorare il palo. Un minuto di recupero concesso dal direttore di gara: sugli sviluppi di una punizione conquistata dal Sudtirol, Belardinelli ha la palla del pari ma spreca malamente. Si va così al riposo con il Palermo in vantaggio per 1-0.
Nessun cambio per Dionisi all’inizio della ripresa, ma è il Sudtirol che parte a razzo e al 47’, su una clamorosa dormita collettiva della retroguardia rosanero, Barreca si inserisce indisturbato e trafigge Audero.
Il gol scuote il Palermo che prova a reagire, ma è il Sudtirol a giocare con più lucidità e velocità. Al 51’ Ceccaroni resta a terra dopo un duro contrasto e Dionisi è costretto al primo cambio: dentro Nikolaou, che da subito appare impacciato e confuso.
Il Sudtirol tiene il pallino del gioco, approfittando dell’ormai solita amnesia rosanero di inizio secondo tempo. Al 55’ ci pensa Audero a tenere in vita il Palermo con due interventi prodigiosi, ma la squadra è troppo schiacciata, impaurita, in affanno nella propria area piccola.
Il Palermo barcolla, incapace di uscire dal pressing avversario. Il Sudtirol domina fisicamente e mentalmente. I Rosa sembrano spariti dal campo. Al 64’ Dionisi prova a cambiare marcia: fuori Di Mariano e Lund, dentro Pierozzi e Vasic. Ma i cambi non sortiscono nessun effetto.
Il Sudtirol continua ad essere più pericoloso e il Palermo non riesce a ripartire. Il gioco si spezzetta per crampi e perdita di tempo sistematica da parte degli altoatesini. Al 72’ Blin perde un pallone sanguinoso in uscita e sul ribaltamento Nikolaou commette fallo su Gori: rigore netto.
Dal dischetto va lo stesso Gori che spiazza Audero e porta il Sudtirol in vantaggio.
Il Palermo accusa il colpo e scompare completamente dal campo. Il Sudtirol gioca sul velluto e spadroneggia. Al 79’ l’unico sussulto rosanero: Pierozzi viene steso in area, ma per l’arbitro è tutto regolare. Proteste vibranti e nervosismo. All’81’ dentro Di Francesco e Le Douaron per Blin e Magnani.
La squadra di Dionisi è spenta, impalpabile, senza idee. Il Sudtirol controlla con disarmante facilità, il Palermo non punge. Al 90’ punizione pericolosa per il Sudtirol, palla alta di poco. L’arbitro concede sei minuti di recupero. Al 91’ l’ultima beffa: ripartenza 3 contro 1, Vasic ignora un solissimo Pohjanpalo e calcia malamente fuori. È l’ultima occasione. Il Palermo ci prova, in modo confuso, rabbioso, ma senza costrutto. Finisce 2-1 per il Sudtirol tra i fischi di delusione da parte dei tifosi rosanero.
Il primo tempo, chiuso in vantaggio, aveva illuso. Ma il Palermo ha giocato a intermittenza, senza mai realmente prendere in mano la gara. Il Sudtirol ha pressato alto, con feroce aggressività, interrompendo spesso le trame offensive dei Rosa anche con interventi duri.
La scelta di Dionisi di schierare Di Mariano sulla destra si è rivelata fallimentare: il giocatore ha faticato per tutta la gara in un ruolo non suo, non riuscendo mai ad entrare davvero nel vivo del gioco.
Nella ripresa si è rivisto il solito Palermo poco lucido, remissivo, spettatore di sé stesso. L’infortunio di Ceccaroni ha complicato i piani, e l’ingresso di Nikolaou ha peggiorato la situazione: insicuro, lento, determinante in negativo sul rigore.
Ancora una volta, il Palermo si fa male da solo. E Dionisi in questo finale di campionato non è ancora riuscito a trovare né il bandolo della matassa, né soluzioni credibili. Una stagione sulle montagne russe, fatta di entusiasmi improvvisi e cadute verticali, che ormai volge al termine lasciando l’amaro in bocca.
I Rosa restano al sesto posto, ma questa ennesima occasione persa spegne l’entusiasmo che si era riacceso dopo il successo contro il Catanzaro. Il Palermo resta imprigionato nel leit-motiv di una gestione tecnica fin qui fallimentare, del “vorrei, ma non posso” che ha caratterizzato tante, troppe gare in negativo del Palermo.
Tabellino:
PALERMO (3-4-2-1): 12 Audero; 4 Baniya, 24 Magnani, 32 Ceccaroni; 7 Di Mariano, 28 Blin, 6 Gomes, 3 Lund; 8 Segre, 9 Brunori (C); 19 Pohjanpalo.
A disposizione: 46 Sirigu, 10 Ranocchia, 11 Insigne, 14 Vasic, 17 Di Francesco, 20 Henry, 21 Le Douaron, 23 Diakité, 25 Buttaro, 27 Pierozzi, 43 Nikolaou.
Allenatore: Alessio Dionisi.
SÜDTIROL (3-5-2): 31 Adamonis; 34 Veseli, 19 Pietrangeli, 30 Giorgini; 2 El Kaouakibi, 18 Pyyhtia, 6 Martini, 20 Belardinelli, 3 Barreca; 9 Gori, 33 Merkaj (C).
A disposizione: 1 Poluzzi, 16 Lamanna, 5 Masiello, 7 Rover, 8 Mallamo, 14 Davi F., 21 Tait, 24 Davi S., 28 Kofler, 63 Vergani, 79 Molina, 90 Odogwu.
Allenatore: Fabrizio Castori (oggi in panchina Riccardo Bocchini).
ARBITRO: Santoro (Messina).
AA1: Giallatini (Roma 2).
AA2: Belsanti (Bari).
IV UFFICIALE: Toro (Catania).
VAR: Gariglio (Pinerolo).
AVAR: Zufferli (Udine).
Ammoniti: 11’ Veseli – 45’ Magnani – 90’ Brunori
Marcatori: 27’ Ceccaroni – 46’ Barreca – 74’ Gori
Spettatori: Totale biglietti: 6.748 – Ospiti: 66 – Abbonamenti: 13.680 – Totale titoli emessi: 20.428