E’ accaduto quello che un po tutti temevamo. Il Palermo che alla ripresa del campionato ,dopo una sosta , da bravo Dottor Jekyll e mister Hyde, si trasforma da bel principe in brutto anatroccolo. Un Palermo quello visto ieri al Tombolato di Cittadella, molle, sconclusionato e impalpabile.

Si salvano solo i primi dieci minuti di partita. Ma è bastato che una squadra quadrata e ben organizzata come quella veneta , esperta della cadetteria militandovi e con buoni risultati da più stagioni, a far squagliare come neve al sole la truppa di Corini.

Partendo dallo strafalcione della difesa che sul gol di Pandolfi commette l’inenarrabile, da quel momento è come se la luce si fosse spenta. Sono riaffiorati di botto i problemi che avevano contraddistinto ben otto partite del girone d’andata.

La gara di ieri, qualora ce ne fosse bisogno, ha certificato che qualcosa non va. Una squadra che mira alla promozione non può alternare il suo rendimento in maniera così sconcertante. E tutti sappiamo che per vincere il campionato cadetto occorre innanzitutto regolarità.

Una difesa assente, un centrocampo abulico (a proposito, caro Di Mariano quando salterai un uomo nell’uno contro uno?), uno Stulac che in versione titolare non incide più di tanto, un Henderson impreciso,un attacco in versione zanzara che ha fatto solo il solletico a dei modesti quanto efficaci marcantoni in maglia granata.

Il Palermo si è nuovamente sciolto alle prime difficoltà, eppure questa volta la partita non vedeva sui rosanero un carico di aspettative “pesanti” e di responsabilità come nelle partite con Cittadella, Ternana e Catanzaro dell’andata tanto per fare un esempio.

I buoni propositi della vigilia sono andati a farsi benedire con una facilità disarmante ed al termine della giornata di ieri, ancora non ci si riesce a rendere conto a che gioco giochi la nostra squadra.

Adesso, il calcio mercato. Se ben sfruttato, potrà dare una smossa alla situazione. Intervenendo nel pacchetto arretrato, terribilmente insicuro , inserendo, Ranocchia a parte ( scommessa ), un regista di tal nome che faccia girare al meglio il resto della squadra ed una prima punta, alta, possente, che possa far da spalla al nostro Brunori, sempre troppo solo in mezzo alle fagocitanti difese avversarie.

La società intervenga, ancora il campionato è apertissimo ad ogni soluzione e sarebbe alquanto “assurdo” sprecare un’occasione come quella che offre la serie B di quest’anno dove, Parma a parte, al momento, nessuno sembra spiccare sugli altri per far sua la seconda piazza che porta direttamente nella massima serie.

Ma non si può perdere tempo. Attendiamo risposte chiare e precise migliorando l’organico e se questo non bastasse, anche con altre mosse che diano una scossa all’ambiente.

Avanti Palermo, non è tempo di lasciare ma di raddoppiare. Facis de necessitate virtutem – ( Fai di necessità virtù.)

Il guanto di sfida da parte delle antagoniste è lanciato, si può ancora fare in tempo a raccoglierlo.