di Roberto Dall’Acqua

– << Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per il mondo…>>. L’atto del recitare può “fermare” il tempo?
E’ proprio questo che amo fare. La mia passione per il teatro e l’audiovisivo deriva da un profondo desiderio di preservare le storie umane che rischiano di scomparire nel corso del tempo. Come artista, mi sono dedicato per diversi anni a progetti che mirano a mantenere vivo il ricordo di una vita, a catturare l’essenza di storie che altrimenti potrebbero essere dimenticate.

– Raccontaci le tue esperienze.
Le mie esperienze nel mondo del teatro e dell’audiovisivo risalgono fin dalla mia infanzia. Fin da piccola, ogni occasione speciale, come i compleanni, le cene in famiglia e le cene natalizie, diventava un pretesto per allestire spettacoli nel salotto di casa per i miei parenti. Questa passione è cresciuta con me, tanto che quando sono andata a vivere da sola all’età di 18 anni, ho iniziato a partecipare a workshop e laboratori teatrali ogni volta che ne avevo l’opportunità.
Ogni lavoretto che riuscivo a ottenere diventava un modo per mettere da parte qualche soldo, che poi utilizzavo per frequentare nuovi laboratori e incontrare persone con la mia stessa passione per la recitazione. Durante questo percorso, ho avuto l’opportunità di frequentare molti laboratori e di imparare da insegnanti che utilizzavano tecniche diverse, arricchendo così la mia formazione.
La svolta significativa è arrivata quando ho vinto una borsa di studio presso la scuola di alta formazione Ana-Thema Teatro. Questa esperienza ha rappresentato un passo importante nella mia crescita artistica, aprendomi nuove prospettive e opportunità nel mondo del teatro. Attualmente, collaboro con una compagnia teatrale che mi coinvolge in diverse tournée, permettendomi di esplorare e condividere la mia passione con un pubblico più ampio.
Da due anni a questa parte, ho anche dato vita alla mia compagnia teatrale chiamata “Drammadilli”. Con questa compagnia, mi dedico a organizzare spettacoli, sentendo la forte necessità di raccontare storie che possano toccare il cuore di un pubblico più ampio. Una delle peculiarità della nostra compagnia è la raccolta di storie provenienti da diverse persone, dando loro nuova vita e contribuendo a preservarle nel tempo.
Al momento, svolgo il mio lavoro sia come attrice teatrale che come attrice cinematografica. Entrambe le esperienze sono fonte di grande gioia e soddisfazione per me, poiché mi permettono di esplorare e esprimere la mia creatività in modi diversi.

– Il tuo ricordo, personale o professionale, più emozionante?
Il ricordo più emozionante che custodisco nel cuore è strettamente legato al mio ruolo di insegnante e all’organizzazione di laboratori teatrali. Durante le lezioni, sperimento momenti magici quando i miei allievi riescono a ricreare un mondo idilliaco, un luogo in cui ho sempre desiderato vivere e che credo ogni individuo meriterebbe di sperimentare.
Il teatro, per me, è una forma d’arte fatta di ascolto e condivisione. Ogni volta che guido un laboratorio, si crea una sinergia tra i partecipanti che va oltre le semplici lezioni. Questa sinergia riscalda la mia anima, trasformando lo spazio in un luogo sicuro in cui ognuno è libero di esprimersi senza paura di giudizi. È un ambiente in cui si respira benessere e si fa del bene reciproco.
Durante queste esperienze, vedo i miei allievi crescere non solo come artisti, ma anche come individui. La magia scaturisce quando riescono a superare le barriere personali, ad aprirsi agli altri e a scoprire nuove sfaccettature di sé stessi. L’energia positiva che si crea in questi momenti è straordinaria, e la sensazione di essere parte di un processo che favorisce la crescita personale e artistica è indescrivibile.
Questi ricordi rappresentano per me il cuore pulsante della mia passione per il teatro e l’insegnamento.

– È vero che siamo la somma dei nostri ricordi?
Sono convinta che siamo la somma delle nostre esperienze più che dei nostri ricordi. Gli eventi che viviamo, le sfide che affrontiamo e le relazioni che coltiviamo contribuiscono a plasmare la nostra identità in maniera unica. Mentre i ricordi sono importanti, sono le esperienze che ci insegnano, ci cambiano e ci aiutano a crescere.
La chiave, a mio avviso, è trovare un equilibrio tra imparare dal passato e vivere nel presente. I ricordi sono preziosi strumenti di apprendimento, ma è altrettanto importante non permettere loro di diventare una gabbia che limita la nostra capacità di sperimentare e crescere nel momento attuale.

– Se parliamo di teatro esiste la quarta parete? Tu la riesci ad abbattere?
Nel teatro, la quarta parete è spesso considerata come quella barriera invisibile tra gli attori e il pubblico. Tuttavia, credo che la magia del teatro si realizzi appieno quando questa parete viene abbattuta. Personalmente, sento che la vera potenza del teatro si sprigiona quando lo sguardo dell’interprete incontra quello dello spettatore.
In questo scambio visivo, si crea un legame speciale, un’intimità emotiva che va al di là della pura recitazione. Non ci sono veli né barriere tra noi.
La capacità di abbattere la quarta parete non solo intensifica l’interpretazione, ma rende anche il teatro un luogo in cui l’arte diventa un ponte diretto tra i mondi, un mezzo attraverso cui le emozioni possono fluire liberamente.

– Cosa c’è dietro l’angolo? Sogni da realizzare?
Tra i tanti sogni che abitano la mia mente, vorrei concentrarmi su quelli più immediati e realizzabili. Prima di tutto, il mio desiderio più grande è augurare alla mia compagnia teatrale e a tutti i suoi componenti di affrontare ogni sfida con il sorriso e di essere accompagnati dalla fortuna in ogni passo del loro percorso. La collaborazione e la passione che condividiamo rappresentano un’energia unica, e spero che ogni progetto futuro possa portare successo e soddisfazioni a tutti noi.
Inoltre, il mio sogno è ampliare le mie conoscenze in ambito attoriale. Sono fermamente convinta che la crescita artistica sia un viaggio senza fine, e desidero continuare a imparare e ad approfondire le mie competenze. L’idea di incontrare altri professionisti del settore, condividere esperienze e ottenere spunti interessanti rappresenta una fonte inesauribile di ispirazione per me.
In definitiva, sogno di poter continuare a fare il lavoro che amo, permettendomi di esplorare nuove sfaccettature della mia arte e di incontrare persone che possano arricchire il mio percorso.

Di Roberto Dall’Acqua

Giornalista professionista dal 12 ottobre 1994