Di Fabrizio Miccoli si è scritto di tutto ed il contrario di tutto. Il Romario del Salento che oggi compie 44 anni è stato indiscutibilmente il più grande campione che ha vestito la maglia rosanero.
La sua ben nota vicenda umana ha senza dubbio offuscato la sua immagine personale, ma non potrà mai cancellare quello che è stato il genio ed il suo talento e tutte le emozioni che ha saputo regalare ai tifosi rosanero.
A tutt’oggi FM10 è l’attaccante più prolifico del Palermo, con 81 gol segnati in maglia rosanero dei quali 74 realizzati in Serie A.
Indimenticabili le reti messe a segno a Torino contro la Juventus. Il Palermo è l’unica squadra ad aver battuto la Vecchia Signora per 3 stagioni di seguito sia in casa che in trasferta.
Ogni gol di Miccoli è stata una pennellata d’autore, mai banale. Capitano indiscusso, e grande trascinatore, spesso riusciva a vincere le partite da solo.
Il gol su punizione contro il Catania, in un derby che sembrava bloccato, resterà nella storia, al pari della tripletta contro l’Inter a San Siro in un campo ricoperto di neve o del gol realizzato da 40 metri contro il Chievo che beffò un incredulo Sorrentino.
Ciascuna delle reti realizzate da Miccoli meriterebbe una citazione a parte, per la bellezza della realizzazione e per la magia che Fabrizio Miccoli riusciva ad imprimere in ciascuna di essa, rigori compresi.
Ma quella che personalmente non potrò mai dimenticare, e che porterò per sempre come gemma preziosa nei miei ricordi rosanero, è la rete del 2 a 1 contro il Milan realizzata su punizione al ’92 il 26 settembre 2007.
Un tiro fortissimo che piegò le mani di Kalac e si insaccò alla destra del portiere rossonero regalando la vittoria al Palermo al fotofinish di una bellissima partita combattuta a viso aperto contro il Milan allenato da Carlo Ancelotti.
Quello che accadde sugli spalti del Barbera è indescrivibile, la curva Nord per poco non crollò, i tifosi erano come impazziti dalla gioia, ci si abbracciava ridendo e piangendo, perché il calcio sa regalare emozioni uniche, difficilmente comprensibili da coloro che sono lontani da questo mondo.
Miccoli con le sue giocate straordinarie è stato l’orgoglio e la gioia per gli occhi di tutti i tifosi del Palermo. Poi, purtroppo, quell’errore fatale, del quale ha abbondantemente pagato e del quale si è abbondantemente pentito ed ha chiesto perdono, gli ha impedito di poter salutare la “sua” Palermo come voleva e come calcisticamente parlando avrebbe meritato.
Ma se a Maradona, in nome del suo genio calcistico tutto è stato perdonato, oggi a Fabrizio Miccoli che tanto si è prodigato per Palermo anche recentemente in piena emergenza coronavirus con la raccolta fondi per i più bisognosi, un augurio speciale per il suo compleanno vogliamo farlo.
Nella vita tutti possiamo cadere, l’importante è sapersi rialzare con dignità e coraggio, riconoscendo i propri errori e ricominciando daccapo imparando dai propri sbagli. E questo Miccoli l’ha fatto, con grande coraggio ed onestà intellettuale.