Taranto (Ita) 15 11 2018 Ad oggi l'azienda conferma di essere determinata a spegnere Taranto mentre i Commissari del Governo, dopo dieci giorni dall'atto di citazione, non hanno ancora depositato il ricorso cautelare d'urgenza (ex art. 700) contro la richiesta di recesso di ArcelorMittal. Ricorso che potrebbe permettere al Giudice di bloccare lo spegnimento. Ilva immagini di repertorio, foto del 2012 FOTOGRAFIE DI ANSA/DONATO FASANO , nella foto: Fabbrica Ilva

E’ iniziato lo sciopero dei lavoratori diretti di Acciaierie d’Italia, dell’appalto e di Ilva in As indetto dai sindacati.

A Taranto stop di 8 ore per ogni turno, di 4 ore invece negli altri siti del gruppo.

La mobilitazione è stata organizzata “per mandare via – hanno spiegato le organizzazioni sindacali – l’attuale governance” a favore “dell’intervento pubblico”. Nel capoluogo ionico è previsto anche un corteo che partirà dalla portineria tubificio dello stabilimento siderurgico per raggiungere i lavoratori dell’appalto e proseguirà verso le altre portinerie D ed A per giungere davanti alla portineria Direzione.

Anche l’Usb e l’Ugl Metalmeccanici hanno indetto autonomamente lo sciopero di 24 ore. Le iniziative a livello locale fanno seguito alla proclamazione di sciopero di gruppo da parte delle segreterie nazionali di FIm, Fiom e Uilm, dopo l’incontro di giovedì scorso con il ministro Adolfo Urso, che demandano ai sindacati territoriali l’articolazione della mobilitazione. A Taranto è la prima di un pacchetto di 48 ore di sciopero e coinvolge anche le categorie multiservizi, edili e trasporto.

“Lo Stato – esortano le organizzazioni sindacali – acquisisca il controllo e la gestione degli impianti nazionalizzando o diventando socio di maggioranza, rinegoziando l’accordo che prevede la transizione dei nuovi assetti societari al 2024, stabilendo e vincolando l’utilizzo dei fondi e la loro destinazione”. I sindacati invitano inoltre Acciaierie d’Italia a ritirare “il provvedimento di taglio degli ordini e delle commesse delle imprese dell’indotto (145 quelle interessate, ndr)”, mentre “il Governo sia garante di un riequilibrio delle relazioni sindacali all’interno del gruppo Acciaierie d’Italia oggi assenti”.  ( Fonte Ansa)