Frosinone – Palermo 4 anni dopo. Manca davvero poco alla gara più attesa dai tifosi rosanero. L’ultimo incontro tra le due squadre risale al 16 giugno 2018, finale di ritorno dei play off di serie B vinta dai Ciociari al termine di una partita indimenticabile che segnò il destino della squadra rosanero.

Una ferita ancora apertissima per i palermitani, nonostante le ben note vicissitudini dell’U.S. Città di Palermo, che esattamente un anno dopo quell’amarissima sconfitta fallì, scomparendo dai Professionisti e ripartendo dalla serie D. Il Palermo è risorto dalle sue ceneri con una nuova proprietà, compiendo una risalita che l’ha visto protagonista assoluto nei playoff di serie C. Oggi il club può guardare con fiducia ed ottimismo al proprio futuro.

Ma per i tifosi del Palermo il nuovo corso e questi quattro anni non hanno attenuato la delusione e l’amarezza di quell’incontro difficile da dimenticare. Il primo pensiero dei palermitani durante il sorteggio dei calendari è stato quello di conoscere la data della partita.  È una gara che oggi è forse sentita più del derby con il Catania, gli storici ed eterni rivali dei Rosanero. Perché la vittoria del Frosinone maturò in un clima poco limpido e fu condizionata da alcuni atteggiamenti dei suoi tesserati. Quei palloni in campo lanciati poco prima della fine del match dai giocatori del Frosinone, ed immortalati dalle telecamere della TV, segnarono il punto di rottura definitivo nei confronti di una squadra con la quale non c’era mai stata nessuna rivalità.

Anche l’arbitro Federico La Penna contribuì in maniera pesante ad avvelenare gli animi per un rigore assegnato al Palermo al 60’ (sul punteggio di 1 a 0 in favore del Frosinone) e poi revocato a seguito delle proteste dei giocatori ciociari. Il fallo nettissimo dentro l’area su Coronado è ancora vivo nella memoria dei palermitani come fosse accaduto ieri.

Da lunedì in città non si parla che del ritorno del Palermo a Frosinone e saranno oltre 500 i tifosi rosanero presenti al Benito Stirpe.  Arriveranno da ogni parte d’Italia, consapevoli che sarà una partita difficile, ma con la speranza di battere sul campo il forte Frosinone.

E dire che questa gara offre anche altri spunti interessanti perché metterà a confronti due indiscussi protagonisti di quella trionfale cavalcata del Palermo in serie A nella stagione 2003/2004: Fabio Grosso ed Eugenio Corini, il campione del mondo ed il suo ex Capitano, mai nemici, che da giocatori rosanero regalarono alcune tra le pagine più belle della storia del Club palermitano. E come dimenticare Stefano Morrone, oggi vice di Grosso anche lui protagonista molto amato dai tifosi negli anni più belli del Palermo.

Incroci bizzarri di un destino un po’ matto che mette nuovamente a confronto due Piazze che sognano la serie A e che annovera tra le fila dei Rosanero due giocatori che in quel triste 16 giugno 2018 erano in campo ma su due fronti opposti: Andrea Accardi e Roberto Crivello, palermitani doc che tre anni fa ha hanno scelto di ripartire dalla serie D con la squadra del Palermo e Przemysław Szymiński, che quella gara la giocò a partire dal decimo minuto subentrando a  Dawidowicz infortunato, e che dal 2019, dopo il fallimento dell’U.S. Città di Palermo, veste la maglia del Frosinone.

Sui social impazzano gli sfottò da parte di entrambe le tifoserie, che non se le mandano a dire. Non è difficile immaginare lo spettacolo di sabato sugli spalti. I tifosi rosanero sperano in una vittoria che possa in parte ripagare una sconfitta che brucia ancora, i frusinati invece cercano un riscatto dopo la sconfitta esterna con il Cittadella. Forse un pareggio metterebbe d’accordo tutti e chissà servirebbe magari a placare un po’ gli animi. Quello che è davvero importante è che stavolta ci sarà il VAR ad aiutare l’arbitro e che soprattutto quella lezione di antisportività sia servita da monito per tutti. Si vince o si perde in campo ma con lealtà. Sia Frosinone che Palermo hanno tutti i mezzi per vincere. E noi da palermitani, mentre diciamo di no a qualsiasi forma di violenza, ci auguriamo che sia uno spettacolo solo di sport, con la speranza non troppo segreta che Capitan Corini batta sul campo il suo grande amico Fabio Grosso.