“Ultrà si nasce” lo insegnava ai giovani tifosi rosanero Salvatore Nocilla, alias “Toto’ Rambo” storico capo degli Ultras palermitani la cui vita è stata interamente dedicata al Palermo calcio fin da quando da ragazzino Totò capì che amare il Palermo era qualcosa che andava oltre la fede calcistica.

Centinaia di partite alla vecchia Favorita, una moltitudine di trasferte alle spalle, in particolare quelle a Catania, Totò Rambo apparteneva al gruppo dei “Warriors”, fondato nel novembre 1980 da Sesto Terrazzini, all’epoca un quindicenne impavido che insieme ad un compagno di classe aveva deciso di creare un gruppo che portasse una ventata di novità nella curva Nord del Palermo. In quel periodo erano diversi i gruppi che si andavano formando sotto il coordinamento della Signorina Annamaria Tornabene e mentre Sesto ed i suoi amici erano ancora in embrione, la signorina Tornabene li invitò ad una riunione.

Fu il “battesimo” dei Warriors”. Scelsero di chiamarsi così perché erano caparbi e cocciuti come dei guerrieri. Un guerriero per raggiungere il suo obiettivo non si arrende mai. E la prima cosa che fecero fu una bandiera con un teschio, il loro primo striscione con la scritta “The Warriors” comparve nel 1981.”

Erano altri tempi, erano gli anni del Palermo “povero”, ma c’era la voglia di emergere ed i “Warriors” avevano   l’entusiasmo della gioventù. Volevano raggiungere traguardi che sembravano proibitivi. Qualche anno dopo la nascita del gruppo, il Palermo fu radiato. Notti insonni, cortei, manifestazioni di protesta, tutto inutile. Nell’anno di oblio che seguii, i Warriors scelsero di non seguire la Palermo Olimpia, andarono in giro per l’Italia a vedere altre partite. La Palermo Olimpia non li rappresentava, tornarono al loro posto quando il Palermo venne rifondato.

Totò Rambo un guerriero lo era per davvero. Originario di Passo di Rigano, non conosceva mezze misure. Nel 2017 in aperta contestazione con la gestione Zamparini decise con profondo dolore di non andare più allo stadio. Ma il richiamo del Barbera era per lui troppo forte ed ecco allora che quando il Palermo giocava in casa si aggirava nei pressi dello stadio solo per respirare quell’aria, quei sapori e quegli odori che per tantissimi anni erano stati parte integranti della sua vita. Era tornato nella sua “casa” dopo la rifondazione del nuovo Palermo, diventando da subito un punto di riferimento importantissimo per tutti i giovani tifosi, ultras e semplici tifosi, che in lui vedevano la leggenda ed il mito vivente di un calcio romantico che non c’è più.

Tanti gli aneddoti da raccontare, storie di trasferte impossibili che Totò aveva vissuto, come il famoso derby con il Giarre, quando entrò in campo. Mentre si trovava a cavalcioni sulla ringhiera lanciando i cori, alcuni tifosi del Catania iniziarono a provocarlo.  Senza starci troppo a pensare Totò saltò dalla ringhiera, strappandosi i pantaloni, ed entrò in campo. Preso dai carabinieri, fu accompagnato fuori, ma poiché la gara veniva trasmessa in diretta, qualcuno avvisò sua madre che il figlio era stato arrestato. Notizia non vera, perché come raccontato dallo stesso Rambo, riconosciuta la provocazione era stato immediatamente rilasciato, riprendendo poco dopo il suo posto nel settore ospiti.

La goliardia non mancava mai, quando prometteva qualcosa, Totò manteneva fede alle sue promesse. Una volta, ad esempio, promise di spogliarsi in curva se Ilicic avesse fatto gol contro la Fiorentina. La rete arrivò e tra le risate generali, senza battere ciglio, Totò si spogliò.

“Romanticamente rivoluzionario”, Salvatore Nocilla è stato l’ispiratore dei nuovi Ultras palermitani.
 “Ama il tuo sogno se pur ti tormenta” la frase che è stata il suo percorso e quello dei Warriors è la frase guida di chi ama il Palermo incondizionatamente.

Durante la gara Palermo-Ascoli la curva Nord ha esposto uno striscione con la scritta “Rambo non mollare”, Ma a fine partita è arrivata la notizia che nessuno voleva sapere: Salvatore Nocilla aveva perso la sua ultima battaglia, quella più importante con la vita ed a soli 57 anni ha salutato questo mondo. Il suo ricordo però vivrà in eterno. Un esempio di passione infinita e di amore incondizionato per i colori rosanero.

Tanti gli attestati di affetto e di stima sui social per un grande Capo Ultras che se ne va:
Marco Placente del gruppo facebook “Caterina Bruno voce del Barbera” scrive:
Ciao Totò,
porterò con me tanti ricordi di tue gesta vissute direttamente o raccontate in tutti questi anni, ma la più forte, forse perché ero picciuttieddu, è legata a Palermo Lucchese serie B 1991/1992. Negli ultimi minuti eravamo virtualmente retrocessi e tu continuavi a incitare la curva con il megafono in mano e ti incazzavi perché la gente non cantava.
In cuor mio spero ti venga intitolata la curva ma non spetta a me deciderlo.

Melissa Catanzaro, fondatrice e leader del Gruppo delle RosaneroGirl:
“Hai vissuto da guerriero e fino alla fine hai lottato. Un esempio per tutti noi tifosi rosanero. Il Palermo. Il tuo Mondo, la tua Vita. Grazie di tutto Totò Rambo. Il più grande. La Storia Rosanero. Hai aspettato che la partita finisse …… volevi esserci anche tu in qualche modo e poi …
In questo momento non ho parole…solo una profonda tristezza…ti dico solo arrivederci Totò… e grazie per tutto ciò che ci hai trasmesso e insegnato. ”

Gianni Koral Bay – Admin “Palermo Dolce Amaro Group”
“Non ce l’ha fatta Totò. Ha lottato sicuramente fino all’ultimo grammo di forza. Chi lo ha conosciuto sa che memoria di ferro avesse, ricordava ogni partita, ogni episodio, gli piaceva raccontare le mitiche trasferte, lontane e vicine, magari senza dormire, ma non ne sentiva la fatica.
Tu eri  “Totò Rambo”, una vita dedicata al Palermo. Riposa in pace caro Totò, vai avanti come hai sempre fatto.