Mirko Pigliacelli, primo acquisto del Palermo ufficializzato lo scorso 22 luglio, torna in Italia dopo 4 stagioni giocati in Romania con la maglia dell’Universitatea Craiova. Il portiere romano, classe 93’, dopo la partenza di Alberto Pelagotti, si giocherà la maglia da titolare con Samuele Massolo. Cresciuto nelle giovanili della Roma, con la quale ha vinto il campionato Primavera nella stagione 2010/11, nel 2012 è passato al Parma che lo ha girato più volte in prestito, prima al Sassuolo, poi al Pescara ed infine nel 2014 alla Reggina.

A fine stagione si trasferisce a Frosinone, conquistando la promozione in serie A nel 2015. Successivamente gioca nel Vercelli, quindi Trapani e infine Pescara fino a quando, nel 2018 un ex allenatore del Palermo, Devis Mangia lo chiama all’Universitatea Craiova. Qui, finalmente Piagliacelli trova stabilità e gioca le ultime 4 stagioni, collezionando 123 partite, 144 gol subiti e un gol segnato su calcio di rigore allo Steaua Bucarest.

Oggi Pigliacelli torna in Italia, ma sottolinea solo perché è arrivata una chiamata – per lui irrinunciabile – da Palermo
“Sono stato quattro anni in Romania e mi trovavo benissimo, si parlava già di rinnovare – ha raccontato durante la conferenza stampa di presentazione. Sulla trattativa con il Palermo non ho molto da raccontare. È stato tutto molto semplice, tramite il mio procuratore è arrivata la chiamata del Palermo ed ho detto subito di voler venire a giocare qui. Era irrinunciabile per me, Palermo ha una Società con una grande storia, è una grande Piazza e una grande città. La trattativa è durata 4/5 minuti. La voglia di tornare in Italia è stata tanta quando c’è stato l’interessamento del Palermo, a Craiova sono stato bene e non era un obbligo tornare. Ho fatto una bella esperienza. Non torno in Italia, vado a Palermo. Per me non è un punto d’arrivo, dobbiamo cercare di riportare la squadra dove merita di stare, cioè in serie A. Arrivare qui per me è dunque un punto di partenza. L’esperienza di Trapani è stata importante, mi sono trovato benissimo. È un posto molto bello”

Caratteristiche tecniche
“Quando ci siamo scelti con la Società, già avevo seguito il Palermo. Quando ero venuto a giocare al Barbera ero rimasto affascinato da questa Piazza, è stata un’emozione forte. So come gioca il Mister e sento che mi troverò benissimo con il suo modo di giocare. Non mi metto a paragone con nessuno dei portieri che hanno vestito la maglia rosanero, sono stati tutti grandi giocatori, ma io seguo il mio percorso. Penso che Baldini sia un grande tecnico che ha ottenuto grandi risultati in passato ed anche recentemente. In questa settimana ho avuto modo di conoscerlo, siamo in sintonia, è una persona diretta che dice quello che pensa, mette in pratica le sue idee e chiede una cosa semplice ai giocatori: di dare tutto per la maglia, perché deve essere un onore, non è da tutti giocare per il Palermo. Mi metto a disposizione dei miei compagni e del Mister. Qualsiasi cosa sarà necessaria per il bene del Palermo io sono disponibile. Penso di essere un portiere moderno, so giocare con i piedi e farò il mio massimo per  aiutare la squadra.”

Il nuovo gruppo – dualismo con Massolo
“Avete già visto la foto con i miei nuovi compagni, c’è poco da dire, sono stato accolto bene, in modo eccezionale, da brividi. Sono qui da una settimana e mi sembra di essere qui già da sei mesi/un anno. I ragazzi sono tutti disponibili. Ho sempre sentito parlare che il gruppo del Palermo è stato molto importante per la vittoria del Campionato, ma quello che ho trovato è incredibile e posso confermarlo. È un gruppo eccezionale. Non penso al dualismo con Massolo. Vado in campo ed in ogni singolo allenamento darò il massimo. Sarà il Mister a scegliere chi giocherà. L’importante per noi come squadra e gruppo è il risultato finale. Se ci sarà da fare il massaggiatore o il magazziniere per raggiungere l’obiettivo faremo tutto.”

Devis Mangia-Palermo
Ho parlato con Mangia che aveva fatto un’intervista con me. Eravamo stati insieme nell’Under 21 ed un anno a Craiova. Mi ha spiegato cosa è Palermo. Mi ha detto che in poco tempo mi innamorerò della Piazza, dei tifosi e della città. Di venire sereno, perché Palermo è uno spettacolo. Parlare con lui è stato un ulteriore spinta in più a venire.”