Arrivato nell’agosto del 2020, Ivan Marconi in questi due anni si è sempre fatto trovare pronto quando è stato chiamato in causa. La sua consacrazione a top ten di fenomeno rosanero è arrivata dopo il salvataggio sulla linea della porta rosanero nella gara di andata contro il Padova. Il suo scatto fulmineo, la rovesciata in acrobazia con il pallone che si stampa sulla traversa per poi uscire definitivamente sono fotogrammi che resteranno per sempre impressi nella mente e nel cuore dei tifosi. Un gesto, da lui definito istintivo, che evitando il gol del pareggio dei biancoscudati, è stato determinante nella gara di ritorno per la conquista della promozione in serie B.

Una serie B che Marconi riabbraccia dopo l’esperienza di Cremona
“Affronto questa stagione in serie B con lo stesso spirito di quando la disputai per la prima volta con la maglia della Cremonese. Anche allora era un campionato nuovo, ma avevo un entusiasmo incredibile. Erano arrivati giocatori nuovi ed ero scalato in gerarchia, ma mettevo sempre molto entusiasmo ed alla fine questa cosa mi ha ripagato perché poi ho avuto la fortuna di giocare con continuità facendomi trovare sempre pronto. Come dice il Mister, non c’è nessuno titolare o non titolare è solo questione di farsi trovare pronto e rispondere presente quando si è chiamati in causa sia all’inizio che a stagione in corso. Altrimenti è meglio andare da qualche altra parte. Fisicamente mi sento abbastanza bene, mi è stato proposto un anno di contratto ed ho accettato. È stata una scelta di cuore, perdere questo pubblico con tutto questo entusiasmo dopo quello che avevamo vissuto sarebbe significato perdere un pezzetto di cuore calcistico. Alle emozioni non si comanda e quindi non ho mai avuto nessun tentennamento ad accettare di restare a Palermo anche solo per un anno. La mia testa non è mai andata da nessuna parte ed ho accettato il rinnovo mettendomi a disposizione del Mister. Lo scorso anno ero in scadenza di contratto, come altri miei compagni, ma nessuno di noi ha mai tirato la gamba indietro.

Sconfitta con il Pisa
“Sicuramente se ci si sofferma solo sul risultato è evidente che non è andata bene. Abbiamo iniziato la preparazione dopo il Pisa che aveva già fatto 3-4 amichevoli. Per noi era la prima amichevole che facevamo con una squadra importante che la scorsa stagione ha sfiorato la serie A ed eravamo anche un po’ in emergenza. Abbiamo messo minuti sulle gambe ed il risultato mi preoccupa fino ad un certo punto perché è figlio di diverse cose. Sono contento di essere riuscito a fare più di 60 minuti e va bene così. Condivido le parole di fine gara di Mister Baldini. Se si dà il 110% si è al top e si può ambire a traguardi importanti. Nel mese scorso avevamo una condizione fisica e mentale al 110%, se avessimo incontrato il Pisa in quel periodo ce la saremmo giocati a viso aperto. Sappiamo che quello che ci chiede il Mister è molto dispendioso a livello fisico e psicologico e se viene a mancare una delle due componenti si fa chiaramente fatica. Ma non c’è preoccupazione, come ha detto Baldini siamo un cantiere aperto, i giocatori sicuramente arriveranno, sappiamo la società che abbiamo. Dobbiamo adesso capire chi resterà e chi andrà via, lavorare con serenità senza fare drammi. È stato un test per mettere minuti sulle gambe, magari inconsciamente dopo aver vinto il campionato ci siamo rilassati. Ma sappiamo che dobbiamo riattaccare la spina al più presto, lo stiamo facendo. Seguiamo quello che dice il Mister, lui vuole andare in serie A e noi con il suo aiuto cercheremo di realizzare questo sogno. Può non succedere, l’importante è dare il massimo per provarci.

Magia dei playoff
“Se il Mister ha detto che ieri non c’era la magia dei playoff è vero. Ma non si crea magia con uno schiocco delle dita. La magia va costruita creando un gruppo, sappiamo di essere un cantiere aperto e giocoforza adesso è troppo presto, ma la Società, il Mister, il Direttore e tutto lo staff sanno cosa è utile fare per la squadra e nessuno di noi è preoccupato. Noi abbiamo valori umani, ieri sera dopo la sconfitta non ci siamo mandati a quel paese, ma con calma e serenità abbiamo analizzato la gara e fatte le nostre considerazioni. Siamo sereni perché il gruppo, la base è solida e sappiamo che la Rosa verrà completata. La Cremonese quando fu promossa fu cambiata. Arrivarono 5/6 titolari, all’inizio anche a Cremona stentavamo, la prima partita con il Parma avevamo perso, a gennaio eravamo secondi in classifica. Il calcio è strano, se tutti abbiamo grandi ambizioni possiamo fare arrivare in alto.”

Ritiro a Palermo
“Non sembra un ritiro, ci troviamo tutte le sere con i compagni, parliamo dei progetti ed come se fossimo una famiglia. Ma avevo fatto ritiri particolari, anche a Petralia in un convento senza televisore ed a livello mentale sono pesanti.”