Avellino- Palermo, il posticipo che chiude il primo turno nazionale dei playoff di Serie C, sancirà la squadra che insieme a Feralpisalò, Albinoleffe, Renate e Sudtirol accederà al secondo turno nazionale dei playoff, dopo la clamorosa l’eliminazione del Bari ad opera del Feralpisalò.

L’ Avellino, protagonista della rissa finale al Barbera, nella giornata di ieri è andato a farsi benedire al Santuario di Montevergine, mentre il Palermo ha cercato di smorzare le polemiche e le tensioni nate dopo la gara dell’andata. Giacomo Filippi si affida al modulo 3-4-2-1 e manda in campo Marong – Lancini – Marconi in difesa; Accardi – Luperini – De Rose – Valente a centrocampo; Santana e Floriano dietro Kanoute, schierato come falso nueve.

Parte forte l’Avellino che cerca di imporre il suo gioco ed al terzo minuto guadagna il suo primo calcio d’angolo; squadra rosanero chiusa nella sua metà campo. Al 10′ occasione per il Palermo dopo una ripartenza, Valente serve Kanoute che si trova a tu per tu con Forte, ma il portiere irpino riesce a mandare la palla in calcio d’angolo.

L’ Avellino continua ad attaccare ed a pressare, il Palermo cerca di contenere gli attacchi degli Irpini. Il gioco è spezzettato da continui falli. Al 25′ punizione velenosa per i biancoverdi calciata da Aloi e grande parata di Pelagotti che manda il pallone in corner.

C’è molto nervosismo in campo soprattutto da parte dei giocatori dell’Avellino, che continuano però a tenere il pallino del gioco e trovano il gol del vantaggio al 33′ con il palermitano D’Angelo, servito da Maniero che sulla destra aveva saltato Lancini e Marconi.

Dopo il gol, l’Avellino continua a pressare, il Palermo, che sembra avere accusato il colpo, non riesce ad organizzare una manovra offensiva efficace. Finisce il primo tempo con gli Irpini in vantaggio per 1 a 0.

Ad inizio di ripresa, tiro dai 35 metri di Kanoute con palla che rimbalza sulla parte alta della traversa e finisce sul fondo. L’Avellino alza il baricentro e prova a gestire la partita. La squadra rosanero fatica ad manovrare in avanti, diversi errori in fase di appoggio e ripetuti falli da parte dei giocatori spezzettano il gioco, rendendo l’azione offensiva del Palermo non fluida e poco lucida.

Al 58′ Filippi manda in campo Saraniti e Silipo al posto di Santana e Marong, spostando Accardi dietro, al posto di Marong e Kanoutè sulla fascia destra, schierando in avanti un tridente d’attacco con Saraniti, Silipo e Floriano. Al 61′ occasione per Valente servito da Silipo, il tiro viene respinto da Forte in calcio d’angolo.

Pochi spazi in avanti per il Palermo che non riesce a penetrare la barriera biancoverde, l’ Avellino controlla e gioca di rimessa. Al 71′ tiro al volo in area di Valente e palla che termina alta sopra la traversa. La stanchezza comincia a farsi sentire, la squadra rosanero è troppo lenta e non riesce a pressare in maniera efficace. Al 76′ clamorosa occasione per l’ Avellino per chiudere il match con Fella che non sfrutta l’errore di disimpegno di Saraniti in area rosanero.

Si riporta in avanti la squadra di Braglia, che attacca bene gli spazi. Il Palermo non riesce ad incidere in avanti, spreca molto e favorisce le ripartenze degli avversari. All’80’ altro cambio per i Rosanero, entra Almici ed esce Kanoute. Il Palermo cerca di spingere, ma in avanti c’è molta confusione e parecchia imprecisione.

Cinque i minuti concessi dall’arbitro, ma il Palermo spreca molto in fase di costruzione ed alla fine si arrende all’Avellino che con un solo gol di scarto supera la squadra rosanero e si qualifica al 2° turno nazionale dei Playoff Nazionale.

Finisce così l’avventura del Palermo, il piccolo miracolo di Filippi s’infrange dentro il Partenio al cospetto di una squadra che ha dimostrato maggiore cattiveria agonistica e che sicuramente rispetto alla squadra rosanero poteva contare su una maggiore freschezza dei suoi giocatori. Grande merito al tecnico del Palermo che ha preso in corsa un gruppo che sin dall’inizio della stagione aveva stentato e non aveva mai convinto. Filippi ha avuto il grande merito di ricompattare lo spogliatoio e di avere ridato entusiasmo a tutto l’ambiente palermitano.

Dopo un campionato molto difficile, il Palermo esce a testa alta dai Playoff. Adesso si dovrà ricostruire ripartendo da ciò che di buono la squadra ha fatto vedere in questo ultimo scorcio di stagione. Il tecnico rosanero ha ampiamente dimostrato di essere all’altezza del compito per il quale era stato chiamato.