Matteo Brunori come Luca Toni. Quasi per la verità, 29 reti messe a segno nella sua prima stagione con la maglia del Palermo contro i 30 dell’ex bomber. Solo un gol di differenza, ma diverse analogie con l’indimenticato n. 9 rosanero.

Anche Brunori, come il suo illustre predecessore, era arrivato a Palermo tra lo scettiscismo generale. Complice la cessione di Lorenzo Lucca al Pisa che aveva fatto storcere il naso a parecchi tifosi. Ma Matteo, con caparbietà, determinazione e con il duro lavoro è riuscito, partita dopo partita ed a suon di gol a conquistare i palermitani, diventando il giocatore simbolo di una fantastica promozione assolutamente insperata ad inizio di campionato, riuscendo anche a suggellare questa sua stagione strepitosa con il gol vittoria messo a segno contro il Padova nella finalissima dei play off

“Non mi sono mai sentito superiore a nessuno, vivevo e sto continuando a vivere un momento magico – ha raccontato Brunori durante la conferenza stampa odierna. Ma la forza del Palermo è stato il gruppo. Si è creata un’armonia importante, il Direttore ed il Mister sono stati bravi a mantenere l’ossatura della squadra, perché ci conosciamo ben, ci vogliamo bene e stiamo bene insieme. Sono stati bravi a non rompere il giocattolo. Ho un legame particolare con il Mister, fuori dal campo lo vedo come una persona vera, che dice le cose come stanno e nel mondo del calcio non ci sono persone come lui. All’inizio abbiamo avuto un po’ di difficoltà, ma con il tempo abbiamo creato qualcosa di bello e ci conosciamo a memoria. Quando sono arrivato era andato via Lucca e quando parte un attaccante che aveva fatto bene è sempre difficile fare quello che ha fatto lui. Sono partito un po’ a rilento, ma ho sentito subito l’affetto e la stima dei tifosi del Palermo. Ad oggi lo sento veramente forte e li voglio ringraziare, non voglio promettere niente, ma prometto che onorerò questa maglia come ho sempre fatto ed i gol arriveranno. Non sento il peso della pressione, fa parte del calcio ed è bello. I miei compagni mi hanno dato sempre la giusta responsabilità dentro lo spogliatoio. Sento solo di voler aiutare il Palermo. Sono contento che si parla di me e cerco ogni giorno di riconquistare la fiducia di tutti e mi metto a disposizione della squadra.”

Contratto fino al 2026 e ritorno a Palermo
“Sono stati giorni impegnativi, ma dentro di me è come se non fossi mai andato via. La mia priorità era tornare per continuare insieme qualcosa che avevamo iniziato. La Juventus era a conoscenza della mia volontà di ritornare a Palermo, fanno piacere le richieste che sono arrivate, ma io volevo assolutamente tornare qua. Sapevo che la cosa sarebbe andata in porto, la Società ha fatto un grande sforzo e per questo ringrazio la nuova Società, il Direttore e il Mister che dal primo giorno ha sempre creduto in me e questo è un motivo per dare qualcosa in più. È vero che Genoa e Cagliari mi volevano, anche qualche squadra di serie A, ma la mia volontà in B era di stare a Palermo. Dentro di me vedevo solo questo. Mi sento pronto per la B, voglio continuare quello che è stato il percorso dello scorso anno, ma non posso promettere numeri, da me si aspettano gol e il mio impegno non mancherà. Rispetto alle esperienze precedenti arrivo più maturo e la conoscenza del Mister e dei miei compagni può essere un vantaggio. Adesso è venuto il momento di dimostrare qualcosa di importante e voglio farlo con questa maglia. Per me è un orgoglio stare qua, mi farebbe piacere diventare una bandiera e spero di ripagare sul campo la fiducia della gente.”

La nuova stagione che verrà – Moro
“La sfida lanciata da Moro fa piacere, sono sfide che danno un qualcosa in più. Moro ha dimostrato di essere un giocatore importante e di sapere giocare a calcio. È giovane e accetto la sfida volentieri, sono contento e gli auguro un in bocca in lupo, dicendogli che ci rivedremo in campo. Il Mister porta emozione dentro lo spogliatoio, ha una grinta incredibile e noi lo seguiamo dallo scorso anno. È un allenatore che non riesce a vivere nell’anonimato, ci carica, ha detto che vuole la serie A e noi siamo con lui. Affronteremo un campionato difficile. È uno stimolo grandissimo per tutti noi, incontreremo giocatori importanti, ma sappiamo che noi non siamo da meno.”

Palermo
Mi vengono ancora i brividi ricordando la prima volta che sono entrato in questo stadio. È stata un’emozione unica. A Palermo è un’emozione quotidiana, si sente l’affetto dei tifosi in allenamento, durante le partite e per un giocatore non c’è niente di meglio. Durante la finalissima con il Padova, quando ho visto l’arbitro assegnarci il rigore ho avuto due secondi di gelo nel corpo. Appena ho preso la palla tra le mani, ho avuto la consapevolezza che avrei fatto gol. Era la ciliegina sulla torta, volevo fortemente che si realizzare questo sogno, ero convinto di fare gol. Il boato della gente alla fine è stata una cosa che ancora oggi riguardo per rivivere quell’emozione. La prima partita con il Barbera pieno, c’era in noi giocatori un po’ di agitazione, eravamo un po’ contratti, però dopo andando avanti, non vedevamo l’ora di giocare in casa perché uscire da quel tunnel è incredibile. Quando sono arrivato avevamo fatto un video dove sognavo di vedere lo stadio pieno. Andando avanti, vedevo quel sogno sempre più vicino e sono contento che si sia realizzato.”