Lo scorso fine settimana è stato portato in scena lo spettacolo “La fattoria degli animali” di George Orwell, dalla Compagnia Godot, sulla scalinata del parco del maestoso castello di Donnafugata, per la rassegna “Palchi Diversi Estate 2022”, giunta alla dodicesima edizione.

Coraggio e personalità nel portare in scena uno spettacolo così diverso rispetto agli altri, ad iniziare dai costumi e dalla scenografia, pur mantenendo la stessa bravura che ormai contraddistingue la compagnia, sia dei pilastri della compagnia, Vittorio Bonaccorso e Federica Bisegna, ma anche dei loro allievi, che, più che allievi, si possono considerare attori, nonostante la giovane età.

“Lo spettacolo La Fattoria degli animali potremmo dire che è semplice, ma come si sa, la semplicità di costruisce con fatica- ha dichiarato Vittorio Bonaccorso- “George Orwell ha costruito con un linguaggio straordinario una favola al contrario, la storia di un mondo visto con gli occhi degli animali e che rappresenta tutte le malvagità e i vizi degli uomini e alla fine gli animali stessi si trasformano in mostri umani. Il coraggio nell’interpretare gli animali non ci manca, in questi dodici anni su questa scalinata che ci siamo inventati come palcoscenico e che ormai conosciamo ogni centimetro di ogni gradino, abbiamo fatto proprio di tutto, dalle tragedie al varietà, interpretando autori straordinari come Shakespeare e Pirandello. Il coraggio a noi non manca oltre ad avere anche un pizzico di incoscienza”.

“In questo spettacolo è chiaro il messaggio in sé intrinseco, ovvero il potere, inteso come metafora immortale- il commento di Federica Bisegna- “Il potere che trasforma totalmente l’uomo. Ed anche quando ci sono le migliori intenzioni e i buoni propositi, tutto è perduto nel momento in cui si fa i conti con il potere. Uno spettacolo adatto al momento che stiamo vivendo, ovvero un momento in cui il potere schiaccia i più deboli. Per me portare in scena La Fattoria degli Animali è stata la follia più impegnativa, più faticosa”.

Qui di seguito il link dell’intervista completa a Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso:

Un personalissimo e condiviso pensiero del Professore Danilo Amione, docente storia del cinema, nonché amante del teatro: “La compagnia Godot ha messo in scena questo assunto ampio e composito con un gioco di movimento incessante, in cui la brama di libertà è tanto grande da far muovere freneticamente i tanti personaggi ora all’unisono ora individualmente. E quando la ragione del Potere prende il sopravvento la parola gioca il suo ruolo rallentando l’azione e tradendo la logica della giustizia collettiva a vantaggio di chi sa meglio articolare e gestire la vita di tutti a proprio esclusivo vantaggio. La chiave di volta della regia di Bonaccorso è tutta qui, in questa alternanza azione- parola, che consente allo spettatore di riflettere sulla contraddittorietà della natura umana”.