Coro di slogan “né le terre né i corpi sono terre di conquista”

Dieci carri colorati hanno percorso il centro storico. Il Palermo Pride è tornato in scena con tantissimi partecipanti che hanno affollato le strade. Tanta musica, palloncini colorati e un corteo che ha attraversato il Cassaro, via Roma e via Cavour per arrivare a Villa Filippina. In testa alla sfilata il sindaco Roberto Lagalla, per la prima volta al Pride. “Il mio saluto – ha detto Lagalla – ad una comunità plurale e inclusiva, così come deve essere una città moderna e accogliente. Palermo non arretra sui diritti”. Presenti alla manifestazione Claudio Fava e altri leader del centro sinistra e anche altri politici. “Qui come sempre da quando abbiamo cominciato questa avventura – ha detto Fabrizio Ferrandelli, consigliere comunale – anche in rappresentanza istituzionale del Consiglio comunale che crede che la battaglia dei diritti non debba abbassare mai la guardia e l’attenzione”. Tantissime bandiere con i colori dell’arcobaleno, selfie con poliziotti, striscioni con scritto fra l’altro: “Sono una madre, sono cristiana, non sono Giorgia”.
    Tantissimi gli slogan che hanno accompagnato la sfilata come “Ma quale Stato, ma quale Dio, sul mio corpo decido io”. “Né le terre né i corpi sono terre di conquista”: è questo lo slogan scelto quest’anno: “Un parallelo – dice Luigi Carollo, coordinatore del Palermo Pride – che è per noi una costante. Il nostro movimento da anni segnala i pericoli legati al silenziamento delle persone Lgbtqia+ da parte del Parlamento russo: questo dimostra che prima o poi la discriminazione diventa sempre madre dei carri armati”. Presente attore Beppe Fiorello. “Sono onorato di partecipare al Pride di Palermo, nella mia Sicilia – ha detto – ho accolto immediatamente l’invito”.