“Il processo per la linea A del tram non è affatto irreversibile, come dice Giusto Catania. Di irreversibile c’è stata solo l’ incapacità politica dell’amministrazione Orlando a governare la città- dichiara il capogruppo di Prima l’Italia a Palermo Igor Gelarda. Innanzitutto manca la validazione del progetto, senza la quale non si può mettere a bando nulla. Seconda cosa c’è una querelle importante con amap ed AMG, perché l’attuale progetto del tram non prevede somme per lo spostamento dei sottoservizi lungo la nuova linea del tram: cioè reti idriche, fognarie e di illuminazione. Allo stato attuale costerebbero almeno una ventina di milioni di euro che le partecipate non hanno nessuna intenzione di pagare perché sostengono che non toccano a loro. Nel progetto del tram già esistente invece erano previste anche le spese dei sottoservizi.
Per tali ragioni il bando non potrà essere pubblicato. Quello che invece il centrodestra potrà fare, una volta prese le redini di Palazzo delle aquile, è che nel prossimo Piano Triennale potrà stralciare di nuovo la linea A del tram.
Esattamente come era già accaduto l’anno scorso.
Non ci sarà, infine, nessun danno erariale perché noi chiederemo la rimodulazione del progetto. Quindi non la perdita delle somme, ma immaginare qualche cosa di alternativo come una metropolitana automatica leggera, oppure una flotta di bus elettrici almeno per quanto riguarda la linea A. Il progetto si può in parte rimodulare, basta solo un po’ di buona volontà politica, che siamo sicuri che la prossima amministrazione avrà. Le affermazioni di giusto Catania sono tipiche da campagna elettorale. Ci dispiace per l’assessore Catania, ma crediamo che lui non vedrà mai realizzato il tram in via Libertà e in via Roma. ” conclude Gelarda