La notte del 21 giugno dell’anno scorso Agostino Cardovino, 17 anni, veniva investito e ucciso mentre attraversava con il semaforo rosso viale Regione Siciliana, all’altezza dell’incrocio con via Perpignano. Proprio in questi giorni viene data la notizia che, la ragazza che guidava la Dacia rossa che ha travolto Agostino, con il consenso del procuratore aggiunto Ennio Petrigni e del sostituto Giulia Beux, ha chiesto di patteggiare la pena di un anno e 4 mesi per l’omicidio stradale. Il gup Fabio Pilato deciderà se accogliere o meno l’istanza a febbraio.

Ci giunge in redazione una lettera di Giuseppe fratello di Agostino che vuole mettere un punto a tutte le maldicenze che sono state dette sul fratello e noi la pubblichiamo integralmente:
“Non sono solito usare i social o comunque questi mezzi per esprimere ciò che sento, oggi però non posso farne a meno, perché credo che si sia ampiamente superato il limite del decoro, della decenza, della ragionevolezza, del buon senso ed anche della comprensione e del rispetto dell’essere umano. Io sono Giuseppe Cardovino, fratello di Agostino, conosciuto ormai da tanti, per la sua triste fine. Mio fratello è una vittima della strada, ha perso la vita attraversando Viale della Regione Siciliana. Vittima di un omicidio stradale. Questo non perché lo dica io, ma perché lo dice la legge.
Adesso entrerò nel merito di cosa è avvenuto quella notte, perché a questo punto devo dissipare i dubbi dei più, di tutti quelli che continuano ad infangare ed infamare il nome di mio fratello e della mia famiglia. Agostino si trovava a pochi metri da casa, stava rientrando dopo una serata tranquilla insieme agli amici. Non aveva bevuto, non aveva fatto uso di droghe. Ha attraversato con il rosso perché gli era impossibile premere il pulsante per far scattare il verde, in quando questo inesistente, ma questa è un’altra questione. Agostino attraversava a passo spedito, non lentamente, non di corsa. Quando è stato investito ed ucciso, avevo quasi finito di attraversare, quindi la ragazza non è che se lo sia trovato improvvisamente davanti come alcuni di voi esperti sostengono. La ragazza non poteva guidare quella vettura perché neo patentata, non poteva trasportare un passeggero, non poteva guidare in circonvallazione e soprattutto NON RISPETTAVA IL LIMITE DI VELOCITA’. 5 secondi per tentare di evitare l’impatto con qualsiasi manovra, 0 tentativi! Perché in 9 secondi non si prova a fare nulla? Secondo me che non sono un esperto ma che guido auto e moto, è perché non si sta guardando la strada, tanto da scambiare un ragazzo di 16 anni per un animale. Non voglio dire nulla sulle ragazze che erano a bordo dell’auto, non sono io che devo giudicare il loro operato, prima, durante e dopo l’accaduto. Per questo c’è la giustizia, la propria coscienza e Dio. Io vorrei parlare a Voi tutti. Mi rendo conto che, mio fratello era l’unico sedicenne che il sabato sera con gli amici faceva tardi, che andava a mangiare un piatto di pasta alle 2 di notte, oppure i cornetti o altro. Capisco solo ora che tutti gli altri stanno chiusi in casa, e che solo gli SCAFAZZATI escono da casa. Che la mia non è una “buona” famiglia perché mio fratello alle 3.30 di sabato sera, in piena estate era insieme ai suoi amici. Ma veramente dite? Squid Game, così avete definito la morte di mio fratello! E poi se qualcuno della mia famiglia, d’istinto commenta pesantemente ha torto. Ma esattamente voi cosa ne sapete di che significhi perdere tutto in pochi minuti? Io ho perso tutto, mio fratello, mio padre, mia madre ed anche me stesso. Si perché nessuno di noi è più lo stesso da quella maledetta notte, nessuno di noi si riconosce neppure più allo specchio. Che ne sapete voi di cosa significhi vivere una vita sapendo che tuo fratello non sarà mai più al tuo fianco in nessuna occasione? Che ne sapete voi di cosa significhi vivere con il cuore spezzato in due? Il cuore si spezza davvero, il dolore è immenso e ti passa la voglia di fare tutto. Si può progettare un futuro quando il tuo presente non ha sapore di niente? Vorrei che per un attimo indossaste i panni miei e dei miei familiari e che al posto di basarvi solo su ciò che scrivono i giornalisti, riflettiate un attimo. Quando scrivete, che voi siate giornalisti o semplici commentatori, avvocati, notai, laureati o analfabeti, ci pensate che anche noi leggiamo i vostri commenti? Per chi poi non ha un minimo di sensibilità e vuole commentare entrando nel merito dell’incidente, chiedo prima di andare a studiare il codice della strada e poi eventualmente, dopo aver esaminato il video dell’incidente costato la vita a mio fratello, scrivere. Per me, se questo non fosse un OMICIDIO, non ci sarebbe una richiesta di PATTEGGIAMENTO, se io fossi stato alla guida e mi sarei ritrovato improvvisamente un qualcosa davanti che non avrei potuto evitare, non avrei mai chiesto un patteggiamento, piuttosto avrei puntato ad una piena assoluzione. Forse se sapessi che in realtà ero distratto, che in realtà ho commesso un vero omicidio, punterei ad arginare i danni con un patteggiamento. Questo però è solo il mio umile pensiero, che credo valga quanto quello di ognuno di voi, giornalisti compresi. Abbiate rispetto per il dolore altrui e per un ragazzo di soli 16 anni che per soli 5 secondi non c’è più!