Appese le scarpette al chiodo Mario Alberto Santana è pronto ad iniziare la sua carriera di allenatore delle giovanili del Palermo, nel segno di una continuità e di un legame profondo tra la città e l’ormai ex capitano rosanero.

Santana, che ha indossato per la prima volta la maglia rosanero nella stagione 2002/2003, oltre ad essere uno dei protagonisti indiscussi della rinascita del nuovo Palermo è anche il primo calciatore nella storia del club ad aver segnato in tutte le categorie: dalla A alla D.

Dopo aver regalato ai suoi tifosi l’indimenticabile e bellissimo gol che ha deciso il derby al Massimino contro il Catania,  Mario Alberto Santana, a 39 anni, ha detto addio al calcio giocato. Una decisione presa durante una cena a casa del Presidente Dario Mirri, come spiegato dallo stesso Santana durante l’odierna conferenza stampa:

“Ho parlato con il Presidente mettendo le basi per questa scelta. La decisione non mi è costata più di tanto, era qualcosa che comunque doveva arrivare. Parlando con la Società siamo arrivati insieme a fare la scelta migliore per entrambi. Mi sono state aperte le porte per questa nuova esperienza, quindi sarò molto grato per tutto, per questi due anni e per quello che stanno facendo adesso. In tanti mi avevano detto che sarebbe stata una scelta difficile e sofferta. Lo è, ma penso anche di essere tranquillo dentro, sto bene di testa e credo sia arrivata nel momento di giusto. Lascio ai miei compagni il vissuto che abbiamo avuto. Gli sbagli commessi quest’anno saranno molto di meno o cancellati del tutto. Credo che la squadra farà meglio, un anno vissuto così intensamente non può che farci migliorare sia a livello calcistico che societario. Sono fiducioso che la Società farà in modo di allestire una squadra all’altezza per andare più in alto possibile.”

Prossimo futuro
“A fine luglio inizierò il corso, poi comincerò il prima possibile. Non voglio stare fermo per molto tempo, dopo il corso decideremo dove sedermi. Cercheremo di fare le cose il prima possibile. Ai ragazzi che allenerò voglio riportare tutto quello che ho vissuto, i miei ultimi anni di carriera, dove ero più maturo e i miei sbagli erano quasi nulli. Vorrei farli arrivare subito, senza far perdere loro anni. Un giovane con l’aiuto di una persona che ha vissuto per tanti anni il calcio può riuscire ad evitare molti errori. Chissà un giorno se posso arrivare al mio sogno di allenare la prima squadra”

Ricordi:
“Sono tanti i ricordi in maglia rosanero. Del passato penso che andare in coppa Uefa sia stato un traguardo molto importante. Sono stati anni prestigiosi che porterò per sempre con me. Del presente, il gol al Catania ha significato tantissimo per me, per la città, per la squadra e per la Società, quindi sono ricordi che porterò dentro per tutta la vita. L’immagine della mia carriera più bella è senza dubbio quando ho indossato la maglia della mia Nazionale ed ho cantato l’inno del mio Paese. Resterà indelebile nella mia vita e nel mio cuore. Quella meno bella è l’infortunio che ho avuto in coppa Uefa con il Palermo ad un mese dal mondiale che mi ha tolto la possibilità di partecipare alla competizione.”

Prossima bandiera rosanero
“C’è Andrea Accardi, è palermitano. Spero che rimanga e possa trasmettere quello che in questi due anni io, insieme a lui, ho cercato di trasmettere ai compagni. Spero si riesca a portare al Palermo uomini che abbiano voglia di sudare questa maglia e tanta passione, perché questa città e questa società lo meritano.”

L’amore per Palermo
Di Palermo mi ha fatto innamorare la gente, l’umiltà di come ancora si vive in questa città. Respirare l’aria del mare, il sole e le persone sane che ci sono, che non hanno cattiveria. Questo fa si che a Palermo si possa vivere tranquilli e sereni e credo che ogni persona che passa da qui non può che ritornare. E’ una città che offre tutto e quindi è  strano se uno non si innamora di Palermo.”