Valutando meticolosamente tutte le accuse basate su fatti ed antefatti, si scoprì una serie infinita di manomissioni delle “prove circostanziali” da parte dell’accusa, con l’unico scopo di ottenere un verdetto di condanna

L’imprenditore italiano di Trento, Enrico Forti detto “Chico”, dopo un processo durato venticinque giorni, il 15 giugno 2000 è stato ritenuto colpevole di omicidio da una giuria popolare della Dade County di Miami, “per aver personalmente e/o con altra persona o persone allo Stato ancora ignote, agendo come istigatore e in compartecipazione, ciascuno per la propria condotta partecipata, e/o in esecuzione di un comune progetto delittuoso, provocato, dolosamente e preordinatamente, la morte di Dale Pike”. La sentenza ha lasciato esterrefatti i presenti e quanti avevano seguito il dibattimento processuale, increduli che una giuria abbia potuto emettere “oltre ogni ragionevole dubbio”, un verdetto di colpevolezza basato soltanto su flebili e confuse prove circostanziali. Successivamente, attente verifiche e valutazioni sulla fondatezza di queste “prove circostanziali”, produssero una tale quantità di dubbi che il sospetto che i fatti siano andati in modo completamente diverso da come sono stati presentati dall’accusa, è divenuto certezza. Valutando meticolosamente una per tutte le accuse basate su fatti ed antefatti, si scoprì una serie infinita di manomissioni delle “prove circostanziali” da parte dell’accusa, con l’unico scopo di ottenere un verdetto di condanna.

Enrico Forti, detto Chico (Trento, 8 febbraio 1959), è un velista e produttore televisivo italiano. Ha partecipato a sei mondiali e due europei di windsurf e vinto il Campionato italiano di vela, classe catamarano DART (1991). Nel 2000 è stato condannato per omicidio negli Stati Uniti. Forti si è sempre dichiarato innocente e vittima di un errore di giudiziario, e un movimento di opinione in Italia chiede la revisione del processo. Vive a Trento fino al conseguimento della maturità scientifica nel 1978 e in seguito si trasferisce a Bologna per frequentare Istituto Superiore di Educazione Fisica I.S.E.F.. Nel 1990 partecipa a Telemike e vince una cifra importante sulla storia del windsurf, grazie alla quale nel 1992 si trasferisce negli Stati Uniti. Sposa Heather Crane con la quale ha tre figli Savannah Sky (1994), Jenna Bleu (1996) e Francesco Luce (1998). Nel 1979 inizia a praticare lo sport del windsurfing grazie a Karl Heinz Stickl (ex campione del mondo di windsurf) sul Lago di Garda.Con Robby Naish esegue tra i primi al mondo il looping (salto mortale all’indietro completo con la tavola da windsurf) a Diamond Head, Hawaii (1984) ed effettua il primo base jumping dalla cima dell’albero della goletta Star Pilot a Atollo Molokini, Hawaii. Esperto sciatore, esegue la discesa della parete est del Palon, Monte Bondone (2090 m s.l.m. (Trento) con l’amico Gianluca “Billy” Valduga (1983). Insieme all’hawaiiano Richard White disegna e produce la prima rampa di salto per windsurf (funboard) che consentirà di allenarsi e di gareggiare indoor (1984). Sarà il primo italiano a competere nella coppa del mondo professionisti PWA (Professional Windsurfing Association) nel 1985. Nel 1987 viene eletto Atleta dell’Anno dal Club Albatross della città di Bergamo.

Un incidente automobilistico interrompe la carriera agonistica di windsurfing nel 1987. Dopo una lunga convalescenza, inizia la sua attività di produttore di filmati di sport estremi (windsurf, snowboard, surf, skateboarding, moto d’acqua, sci nautico a piedi nudi, wakeboard, kitesurfing) e di collaboratore nell’ideazione e nello sviluppo di materiali per lo sport del windsurfing. Scrive numerosi articoli su riviste specializzate di sport velici e nel 1989 diventa capoeditore di Windsurf Italia. Promuove il World Festival on the Beach di Mondello per il rinomato club velico Albaria collaborando con Vincenzo Baglione, l’immagine olimpica del windsurf italiano. Viene invitato come ospite a programmi sportivi Record di Giacomo Crosa (1985), Jonathan Dimensione Avventura di Ambrogio Fogar (1987), Sport USA sulla rete giapponese Asahi TV (1985). Nel 1990 crea la casa di produzione Hang Loose che trasmette su SuperChannel e successivamente su ESPN. Il programma Hang Loose con la sua specializzazione in sport estremi crea le premesse per la nascita degli Extreme Games, all’apertura dei quali Chico partecipa come ospite d’onore. Nel febbraio del 1998 Dale Pike, figlio di Anthony Pike, dal quale Chico stava acquistando il Pikes Hotel, a Ibiza, viene trovato assassinato sulla spiaggia di Sewer Beach, Miami. Chico viene accusato di essere parte in questo felony murder, un omicidio commesso durante l’esecuzione di un crimine (nel nostro caso la truffa dato che Forti stava imbrogliando Pike padre) e viene condannato all’ergastolo senza possibilità di rilascio sulla parola (LWOP) 2000. Attualmente egli sta scontando la pena nel Dade Correctional Institution, Florida City. I complici di Forti nell’assassinio di Dale Pike non sono mai stati trovati. Chico Forti dichiara di essere vittima di un errore giudiziario.

Ferdinando Imposimato, suo legale italiano, e la criminologa Roberta Bruzzone hanno presentato nel maggio 2012 un report all’allora Ministro degli Esteri Giulio Maria Terzi di Sant’Agata che contiene le motivazioni per la richiesta di revisione. L’attuale Ministro degli Esteri Emma Bonino ha a sua volta espresso l’attivo interessamento del Governo Italiano sul caso Forti. Molte personalità dello spettacolo tra cui Fiorello, Jovanotti e Red Ronnie si sono uniti ad un movimento di opinione per chiedere la revisione del processo. Purtroppo la richiesta di un nuovo processo può avvenire solo ed esclusivamente sulla base di una newly discovered evidence: una nuova prova determinante che, se presentata nel dibattimento, ne avrebbe potuto modificare l’esito e che, si dimostri, non poteva essere trovata al tempo del processo. Tutte le prove che sono passate, o avrebbero potuto passare, davanti ad una corte sono procedural defaulted e non valgono.

tratto da www.chicoforti.com

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