di Roberto Dall’Acqua

Achille Lauro
 – ieri giovedì 20 febbraio 2020 – ha pubblicato su Instagram queste considerazioni: <<Sono figlio di gente onesta – afferma Lauro – di chi ha sacrificato una vita per il lavoro sopportando per anni di farsi sputare addosso senza mai ricevere nulla.Mio padre di giorno insegnava pur di portare a casa quattro soldi e di notte non dormiva ossessionato dal rimanere condannato in una misera vita>>.<<Ho visto mia madre – prosegue l’artista romano – fare lavori umilianti ma caritatevoli. Mai dirò che mi ha fatto mancare qualcosa. La mia rabbia e la mia ambizione nasce dalle umiliazioni. Quello che hanno fatto alla mia famiglia mi ha fatto diventare chi sono>>.

Achille Lauro live

Le considerazioni del cantante – diventato in settimana chief  creative officer di Elektra Records per l’Italia – proseguono: <<Mia madre ha vissuto per gli altri, andava sulla strada ad aiutare prostitute a salvarsi assumendosi grandi rischi, ospitava a casa bambini di famiglie in difficoltà anche quando noi stessi eravamo disperati. Sono contento perché è anche grazie a quello che abbiamo passato se sono qui e, nonostante abbia avuto un rapporto difficile con la mia famiglia, sono felice perché oggi mio padre ha conquistato quello per cui ha vissuto e mia madre ha un ruolo importante al mio fianco>>.

L’ottavo posto del Festival di Sanremo 2020 è ormai un piacevole ricordo: <<Il mio nome è famoso perché tutti hanno conosciuto me quando dormivo in una macchina, quando vivevo in uno squallido hotel a Boccea, quando avevo paura per mia madre, quando a Val Padana c’erano quei ragazzi e oggi sono rimasti solo ritratti sui muri e fiori>>.
Achille Lauro conclude: <<Sono contento quando riesco a fare qualcosa per le persone che ne hanno bisogno tra cui alcuni dei ragazzi cresciuti con me fin da piccoli, protagonisti delle mie storie vere e del mio successo, che ancora oggi vivono un disagio che alcuni sono solo capaci di raccontare>>.

<<No cantastorie. Documentario di una generazione. Sono diventato – svela il poliedrico artista – migliore di ieri perché sono già stato chi nessuno sarebbe mai voluto essere e perché quei ragazzi sono cresciuti avendo come esempio quello che non sarebbero mai voluti diventare. Gloria ai miei ragazzi, a chi è come noi e a chi non c’è più. È ora di aprire il nuovo sipario dove la morte stavolta è soltanto una messa in scena e dove si rimarrà per sempre>>.

Di Roberto Dall’Acqua

Subito dopo il diploma di liceo classico sono correttore di bozze e poi redattore di musica, sport e spettacolo per testate locali. Mi occupo di cultura, musica e spettacoli a Radio A, emittente della Curia milanese. Dal 2013 collaboro con RadioTivuAzzurra e con Il Giornale del Ricordo dal 2016. Sono giornalista professionista dal 12 ottobre 1994.

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