Il Carretto Siciliano è il protagonista assoluto, l’attore principale del tour sul quale ha lavorato per lunghi anni Nina Giambona, siciliana doc, che crede fortemente nella cultura e nella tradizione della propria terra e nelle proprie radici. Proprio sul Carretto Siciliano, nell’ambito delle attività di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, Nina Giambona con il patrocinio della Confederazione Siciliani Nord America, organizza il convegno “Il Tour del Carretto Siciliano, Studi Demo-etno Antropologici”, mercoledì 12 dicembre alle ore 11.00 a Palazzo delle Aquile. Ricco il programma dell’incontro che vede la partecipazione di politici e di esperti del mondo della cultura e del settore antropologico. Tra i saluti previsti Roberto Lagalla Assessore regionale dell’Istruzione e Formazione, mentre tra gli interventi saranno presenti Francesco Bertolino Presidente Commissione Cultura Comune di  Palermo, Rita Cedrini Antropologa, Alfonso Lo Cascio Presidente regionale BCsicilia, Flavia Alaimo Storica dell’arte, Michele Ducato Pittore, Mariella Cutrona Scrittrice e Nina Giambona ideatrice e curatrice del progetto “Il Tour del Carretto Siciliano”. Gli argomenti trattati variano dal tema “Il carretto siciliano, storia e metamorfosi di una tradizione” ai  “Cenni storici e antropologici del carretto siciliano, “Forme e caratteri del carretto siciliano” così come “Unità ed eterogeneità, iconografie, pitture e significati dei motivi religiosi del carretto”, “Metamorfosi del carretto, morte e resurrezione; Parallelismi tra moda e folklore” ed infine “Glocalizzazione, fenomeno del nuovo millennio”. Il progetto nasce dall’idea di Nina Giambona che intende fortemente creare sinergie tra la nostra Isola, l’America e l’intero globo grazie alla divulgazione della cultura e della storia siciliana. Presentato già in diversi luoghi della Sicilia, “Il Tour del Carretto Siciliano” intende essere uno strumento divulgativo quale simbolo antropologico della tradizione siciliana. “L’idea – dichiara la stessa Giambona – mi è venuta grazie al fatto che sono nata in un paese ricco di elementi tradizionali della cultura siciliana e quindi sin da bambina ho respirato aria di storia e di memoria. Per tale ragione ho voluto effettuare degli studi letterari volti a ripercorrere la nostra storia anche dal punto di vista antropologico. Il carretto accomuna tutti i popoli, dagli arabi alle popolazioni orientali, dai normanni ai greci, e con venti secoli di storia, con tutti i retaggi culturali. Il carretto è un mezzo di trazione unico. Ogni carretto rappresenta la propria identità, la propria storia, il proprio vissuto culturale. Ogni carretto ha i propri simboli rappresentativi del proprio popolo e quello siciliano è diverso per ogni città dell’Isola. Questa è sicuramente la particolarità che contraddistingue il carretto nostro da tutti gli altri. Il mio lavoro vuole ripercorrere questa tradizione per non perderla, fondamentalmente per non perdere la memoria”. Una memoria ritrovata dunque quella della Giambona che, grazie al minuzioso lavoro, crede fortemente al suo progetto tanto da portarlo anche all’estero con l’appoggio dei Siciliani in America, con la Confederazione Siciliani Nord America, CSNA e del suo Presidente Emerito Vincenzo Arcobelli, che è anche membro del Consiglio Generale per gli Italiani in USA , CGIE. Per Arcobelli, il cui credo principe è proprio quello di promuovere la sicilianità e l’italianità nel mondo, il convegno “è un’occasione di grande riflessione socio-culturale per la nostra Terra con la speranza di diffondere la tradizione siciliana ed italiana all’estero”. “Lo scopo – precisa Arcobelli – è quello di essere un punto di riferimento e portavoce ufficiale delle nuove ed emergenti realtà, quella dei giovani e delle donne. In questa caso Nina Giambona ne è una testimonianza”. I Siciliani in America anche di terza e quarta generazione, sono coloro i quali si emozionano davanti ad un pezzo di storia. Per questo il Tour del Carretto Siciliano presto diventerà anche un libro quale mezzo immediato di informazione e divulgazione della storia e della tradizione siciliana.

Sull’iniziativa interviene anche Francesco Bertolino, Presidente della Commissione Cultura del Comune di Palermo: “I decori, i colori e le forme di ogni carretto siciliano ricordano la storia e le tradizioni della nostra Isola, della nostra Città. Ed è per questo che, con grande piacere, ospitiamo a Palazzo delle Aquile, l’ iniziativa promossa e fortemente voluta da Nina Giambona, che mette al centro dell’incontro proprio il nostro amato carretto. L’anno di Capitale della Cultura, si arricchisce di uno degli elementi più caratteristici della nostra terra”. E Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia afferma a proposito del carretto siciliano che si tratta di Un rebus che cammina”, a darne la suggestiva rappresentazione è Guy de Maupassant, affascinato da quel mezzo di trasporto, nel momento in cui il celebre scrittore francese sbarca a Palermo sul finire dell’800. Ma il particolare esempio di cultura artigianale può anche essere definito come una piccola opera d’arte in movimento. Un umile “veicolo” strettamente connesso alla quotidianità dell’isola, diffusosi negli inizi del XIX secolo, e che nel momento in cui perde il suo ruolo “sociale”, a causa dell’avanzare della modernità, diventa nel corso degli anni una originale e folkloristica icona della sicilianità. Un oggetto che racconta l’abilità delle nostre maestranze, impareggiabili nel realizzare manufatti dotati di una autentica qualità artistica e creativa. Il carretto siciliano è strettamente legato alla tradizione culturale ed economica e raffigura in maniera significativa, quella storia minore dell’isola troppo a lungo trascurata. E non è possibile permettere che quella galassia umana e professionale che gravitava intorno al carretto possa essere dispersa o dimenticata. Occorre un adeguato lavoro di tutela e valorizzazione, e in questo senso è encomiabile l’impegno di Nina Giambona, per sottrarlo ad un imperdonabile oblio. E’ necessario un recupero di quell’universo di memorie non soltanto per consegnarlo ad un folklore, spesso patetico, ma per utilizzare in maniera intelligente le grandi potenzialità che possiede. Come recentemente hanno fatto due noti creatori di moda che hanno reinterpretato lo stile dei carretti dando vita ad una mirabile collezione di abiti, che mostra contemporaneamente il carattere di una sicilianità antica e l’immagine di un’isola proiettata nel futuro. Ma soprattutto bisogna essere coscienti che il carretto e il mondo che rappresenta è parte integrante della nostra multiforme identità. Espressione di una costante ricerca artistica, spesso inconsapevole, ma che permette di vedere, come attraverso un immaginario caleidoscopio, i colori forti e vivaci della terra del mito”.Non un momento di globalizzazione dunque ma di glo-calizzazione come due facce della stessa medaglie cioè il loco ed il globo. In altre parole, il nostro prodotto locale quale strumento da esportare all’estero, in tutto il mondo grazie ad un tour, in riferimento alle radici siciliane che non devono essere perdute.

 

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