Se avessero fatto una scommessa, le associazioni animaliste l’avrebbero persa. A loro dire, nessuno avrebbe presentato richiesta di partecipazione al bando comunale relativo al servizio a somministrazione di trasferimento, custodia, cura e mantenimento finalizzato all’adozione definitiva dei cani ospiti al momento dell’ex mattatoio e presso i rifugi privati in convenzione, che mira non solo a dare una casa agli ultimi cani rimasti nel canile ma anche dimezzare le spese nelle casse del comune. Con questo nuovo bando infatti, si azzererebbero le convenzioni con i rifugi strette finora e altri soggetti potrebbero farsi avanti rispettando le nuove regole e soprattutto percependo importi decisamente più bassi. “Da 700 mila euro annui che il comune spende per i contributi ai rifugi privati che hanno preso in affido i cani del canile – ha spiegato più volte il capoarea Gabriele Marchese – si passerebbe ad una spesa di 300 mila euro. Praticamente si risparmierebbe la metà dei fondi impiegati”. Proposta da non prendere neanche in considerazione per gli animalisti, poiché a questo bando avrebbero potuto partecipare soggetti non competenti e dei cani affidati ad associazioni sconosciute si sarebbero perse le tracce. Eppure una ditta, prima della scadenza del 26 ottobre, si è fatta avanti. Si tratta della ditta “Pets Boarding House – Dogs Town” di Pontelatone in provincia di Caserta. Il bando, infatti, era aperto a tutte le associazioni animaliste italiane e non solo, tutte le associazioni degli stati dell’Unione Europea. Secondo il bando, l’importo messo a disposizione dal Comune è di 383.250.00 da aggiudicare alla ditta offerente con il miglior ribasso. E l’unica ditta partecipante ha offerto il ribasso percentuale del 14,50 per cento. Verificati, con esito positivo, i requisiti della ditta, obbligatori per la partecipazione al bando, ovvero l’iscrizione all’Albo Regionale delle Associazioni animaliste e protezioniste o all’Albo delle associazioni di volontariato che abbiano scopi animalisti, il Comune ha ieri pubblicato l’atto di aggiudicazione del bando della ditta proponente. “Si è conclusa la fase dell’offerta economica – commenta Gabriele Marchese – pervenuta dal concorrente ammesso alla procedura di gara e abbiamo redatto l’apposito verbale di proposta di aggiudicazione che abbiamo pubblicato sul sito del Comune di Palermo”. Questa è l’ennesima manovra comunale per cercare di dare una casa e una famiglia agli ultimi cani del canile rimasti che, al momento vivono all’ex mattatoio. Il canile municipale infatti, oggetto di lavori di ristrutturazione, non può contenere cani, nemmeno quelli prelevati dal territorio dietro segnalazioni dei cittadini, dunque tutti finiscono nella struttura dell’ex mattatoio che, senza adozioni e affidamenti, rischia il collasso. Tanti, infatti, ogni giorno i cani randagi prelevati dal territorio che rimangono in attesa di adozione all’interno dei locali dell’ex mattatoio, curato e gestito dai dipendenti Reset insieme ai volontari delle associazioni animaliste. Nel canile comunale di via Tiro a Segno, già da diversi mesi, una ditta si sta occupando dei lavori di ristrutturazione per costruire un nuovo presidio sanitario. Per tanti anni l’inizio dei lavori di ristrutturazione al canile è stato rimandato, poi finalmente, nonostante i continui dissapori tra Comune e animalisti, i locali sono stati sgomberati e i lavori sono stati consegnati. Al momento sono in corso e dureranno ancora un altro anno.

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