Palermo, al via l’operazione “Salviamo le Chorisie”, un gruppo di Laboratorio Ambiente Regionale IDV sul posto dello scempio.

Nelle ultime ore una delegazione di Laboratorio Ambiente Regionale IDV ( Italia Dei Valori) di cui Responsabile Regionale Beatrice Feo Filangeri, si é recata in viale dell’Olimpo a Mondello (PA) per verificare lo stato dei marciapiedi e delle numerose Chorisie, che secondo una mozione approvata dalla VII circoscrizione dovrebbero essere abbattute, poiché le radici delle stesse alzano i marciapiedi che costeggiano il grande viale, e ritenute altresì pericolose a causa del caratteristico tronco spinato. In realtà le Chorisie non sono affatto pericolose per nessuno a condizione che non si ci finisca sopra accidentalmente, e ciò può accadere come per qualsiasi altro albero, muro, monumento e non per questo bisogna abbatterlo… Inoltre Beatrice Feo Filangeri e Gabriella Pucci ci spiegano che il rialzamento del marciapiede avviene perché questa tipologia di alberi hanno necessità di ben altri spazi e di cercini che non li soffochino, facendo fuoriuscire le radici. A sposare “l’operazione” e sottoscrivere l’intervento nonché presenti sul posto  Domenica 3 settembre il responsabile regionale di partito IDV Antonio Bianco, la ex Presidente di Legambiente Palermo Gabriella Pucci, e altri componenti del Laboratorio, Monica Miceli, Maria Mendola, Eugenia Parodi Giusino.

L’intento del sopralluogo é stato quello di trovare soluzioni alternative all’abbattimento di più di cento Chorisie, che caratterizzano la bellezza del viale con i loro profumatissimi fiori bianchi e rosa.

Laboratorio Ambiente sta valutando una valida proposta alternativa per salvare gli alberi e nel contempo anche l’incolumità dei cittadini, problema alquanto relativo  nel caso specifico, tiene a precisare la Filangeri, d’altronde come darle torto, passeggiando sul marciapiede basta fare attenzione per non finire addosso all’albero.

l’operazione “Salviamo le Chorisie” verrà quindi inoltrata alla Commissione Comunale dal Presidente della III Commissione Consiliare  ovvero Paolo Caracausi che si occupa anche di Ville e Giardini che presenterà una proposta valutata dal Laboratorio Ambiente sottoponendola al Consiglio Comunale per risolvere questo problema e non intaccare la caratteristica bellezza di questo viale connotato da questi originali profumatissimi alberi di origine tropicale.

Palermo, al via l’operazione “Salviamo le Chorisie”, viale dell’Olimpo a Mondello (PA) photo by Laboratorio Ambiente Regionale IDV

L’ecologo Silvano Riggio sulla questione ci dichiara: “Se Palermo attira ancora folle di visitatori e di raffinati amanti del bello, non è certamente merito delle scelte urbanistiche recenti né del suo presente tranviario, né di prodigi amministrativi, ma semplicemente delle bellezze naturali che ne fecero un paradiso e che tuttora la privilegiano. La primavera, si sa, è la stagione dei fiori; poi arriva l’estate e i fiori mettono la sordina. Questo nelle altre città. A Palermo invece esistono due “primavere fiorite”. Una è quella che sappiamo, l’altra esplode come per incanto alla fine dell’estate. E dura per tutto l’autunno; e a volte va anche oltre. Merito di due “migranti verdi”: una viene dai mari del Sud ed è la ben nota polemica dei nostri balconi; l’altra è la Chorisia migrata dagli altopiani sub desertici dell’Argentina e del Brasile, che i paronimi si ostinano a chiamare “kapok”, confondendolo con il vero kapok che qui non attecchisce. Le Chorisie in fiore prorompono dai fusti carnosi come alberi di Botero e con le loro nuvole di colori sgargianti sembrano eternare i “giochi di fuoco” di S. Rosalia. Di più, sono al massimo della fioritura proprio il 4 settembre, giorno dell’acchianata e colmano una lacuna di festosità.

Le Chorisie hanno riempito di allegria lo squallore delle piazze e viali di cemento delle nostre periferie e sono perfino riuscite a nascondere – o a far passare in secondo piano – l’orrore dei cumuli di immondizie che sono ormai contrassegno della “città della cultura”. Hanno quindi una funzione sociale e sono una validissima promotion turistica che controbilancia la desolante impressione dell’arrivo da Punta Ràisi. La Chorisia non è solo bella, prosperosa e sfrontata come le nostre popolane d’antan, ma ha anche una storia interessante che la lega a questa città e a lei sola. Sarebbe bello riassumerla, ma è meglio arrivare al punto critico. Secondo decreto amministrativo dl Comune le chorisie sono destinate all’abbattimento in massa e a brevissima scadenza.

logo Laboratorio Ambiente Regionale IDV

Perché, si chiede inorridita la frazione minoritaria dei cittadini onesti e sensibili al bello? Le motivazioni di turno sono a dir poco terrificanti: perché sporcano, perché sollevano i marciapiedi, perché fanno cadere i passanti e via blaterando. Le risposte adeguate a questa follia non mancano e sono così ovvie che non credo valga la pena elencarle. Vorrei solo ricordare che questa città è stata forse l’unica in Europa a tagliare oltre 1000 alberi per far passare un mostro tranviario che poteva e doveva arrecare un danno ben minore; che il danno al clima cittadino è stato ben maggiore dell’eventuale guadagno dovuto alla riduzione del traffico (che non c’è stata). Che questa città ha agito in controtendenza a tutte le aree del mondo civile dove si recupera il verde anche sui tetti degli edifici e sulle carreggiate dismesse (vedi a N. York); dove si piantano alberi in ogni angolo libero; dove gli alberi sono benvenuti e trattati col rispetto che si deve ai cittadini perché anche loro sono cittadini, ma onesti che dànno senza chiedere nulla. Esattamente al contrario di chi ne chiede la distruzione. E contro i quali ci opporremo con tutte le nostre forze dandone ampia informazione lontano dai confini di questa Sicilia.”
Beatrice Feo Filangeri, Ambientalista e Animalista nonché artista di fama internazionale tiene a porgere un invito alla cittadinanza e all’amministrazione: “Invito altresì di smetterla di fare falso terrorismo riguardo la pericolosità degli alberi, nessun albero é pericoloso se non in condizioni estreme di malattie che portano al naturale crollo, ciò accade raramente e  quando accade la colpa é da attribuire ad una scarsa manutenzione…”… quindi colpa dell’uomo, voglio personalmente esplicitare!

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