Probabilmente tra animalisti e Comune pace non sarà mai fatta ma nonostante le polemiche e i sit-in degli animalisti, la tabella di marcia dell’amministrazione comunale prosegue spedita. I lavori di ristrutturazione si faranno e ora c’è anche una data certa di insediamento del cantiere. Entro trenta giorni a partire da ieri, la ditta vincitrice del bando darà inizio ai lavori. Gli interventi sono attesi da cinque anni e solo ora che i locali di via Tiro a Segno sono completamente sgombri, si potrà avviarli. Tutti i cani infatti hanno trovato un’altra sistemazione. I più fortunati sono stati adottati da famiglie palermitane o anche del nord Italia che gli amici a quattro zampe hanno raggiunto imbarcati sulle navi dagli animalisti. Altri cani sono stati trasferiti in altri rifugi e altri ancora all’ex mattatoio. Sta di fatto, come ha spiegato ieri Gabriele Marchese dirigente responsabile del canile, ieri in diretta a Ditelo a Rgs: “Il trasferimento degli animali è stato effettuato e tutto si è svolto nel rispetto delle normative e del benessere dei cani. Ora che anche la parte burocratica è stata sistemata, potremo dare inizio ai lavori che si attendono in questa città da troppo tempo”. Dureranno 18 mesi e serviranno alla realizzazione di un vero canile, moderno e a norma. In realtà, a completamento dei lavori, la nuova struttura sarà utilizzata come un presidio sanitario dove i cani potranno essenzialmente essere curati. Quanto al rifugio dove ospitarli si sta pensando ad un luogo tutto nuovo dove creare un canile che servirà non solo la città di Palermo ma anche i comuni limitrofi. Tutto sta andando dunque come deve andare, se non fosse per le manifestazioni di dissenso che gli animalisti continuano ad organizzare. Proprio ieri una sotto palazzo delle Aquile per chiedere l’annullamento della convenzione che l’amministrazione ha stretto con Aivac, l’associazione di Scicli che dovrebbe adottare 30 cani di via Tiro a Segno. Secondo gli animalisti il destino di questi animali è a rischio perché non si sa con certezza dove andranno a finire e che fine faranno. Ma dall’amministrazione comunale e da Gabriele Marchese continuano ad arrivare le rassicurazioni: “Tutti i cani sono microchippati e certificati. Di ciascuno si sa da chi è stato adottato. Ancor più se l’adozione è avvenuta dietro a contributo perché tutti i cani e i relativi padroni saranno richiamati per constatare la condizione dei salute dei cani adottati. Nessuno potrà ostacolare ancora l’inizio dei lavori così come è stato fatto finora”.

Anna C

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